Regione Lazio corre ai ripari
Quando la tecnologia si ribella, le famiglie pagano il prezzo. È successo durante il famigerato “clic day” del 26 novembre, quando la corsa al bonus nido è stata più frenetica di un Black Friday. Migliaia di genitori, armati di pazienza e speranza, hanno affrontato il sistema informatico della Regione solo per scoprire che non era esattamente all’altezza del compito. Il risultato è stato desolante e il bonus, per molti, è rimasto un miraggio.
Per rimediare, la Regione Lazio ha deciso di aprire il portafogli e stanziare ulteriori 7,33 milioni di euro. Così, ai 4,8 milioni iniziali che si sono volatilizzati in poche ore, si aggiunge una nuova tranche per rispondere alle oltre 2000 famiglie rimaste al palo.
Numeri da capogiro
Facciamo un po’ di conti: solo il 7,5% delle famiglie con bambini al nido (dati Istat alla mano) è riuscito a ottenere il bonus nella prima tornata. Gli altri? A casa con un pugno di mosche e tanta frustrazione. Per fortuna, l’assessore al Sociale, Massimiliano Maselli, ha annunciato una soluzione: “Abbiamo trovato risorse aggiuntive per aiutare chi è rimasto fuori a causa dei disservizi”.
Chi può ancora sperare
Le nuove risorse saranno riservate a quei genitori che, il 26 novembre, erano riusciti almeno a “bussare alla porta”: registrazione fatta, dati anagrafici compilati, domanda quasi pronta… ma bloccati sul più bello. Per loro, le porte della piattaforma si riaprono oggi, 27 gennaio alle 15:00. E attenzione, il tempo stringe: c’è tempo fino al 17 febbraio per concludere tutto. Altrimenti, addio bonus.
Sguardo al futuro (ma senza intoppi)
La Regione, intanto, promette un occhio di riguardo per le famiglie e un impegno a migliorare i sistemi digitali. Perché, a dirla fuori dai denti, un bonus che richiede doti da hacker non è esattamente a misura di genitore. Con questi nuovi fondi, più di 3800 famiglie potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo e contare su un aiuto concreto per le spese del nido. Resta adesso un obiettivo chiaro: evitare che il prossimo clic day si trasformi in un’altra tragicomica avventura digitale.
Foto: bambinonaturale.it