Tra le agevolazioni previste dal governo c’è anche quella relativa alla tassa sui rifiuti prodotti sul suolo urbano, la cosiddetta Tari. Il bonus, così come per gli sconti su luce, acqua e gas, è assicurato dall’Autorità per l’energia. L’agevolazione scatterà per tutti i nuclei familiari che possiedono un Isee complessivo non superiore a 8265 euro. Hanno diritto allo sconto anche famiglie con quattro figli a carico e Isee non superiore a 20mila euro. Rientrano nella categoria anche i titolari di reddito di cittadinanza o famiglie che hanno un membro del nucleo familiare il quale necessità di apparecchiature mediche alimentate elettricamente e indispensabili per la sopravvivenza. La domanda per richiedere lo sconto in bolletta va presentata all’amministrazione comunale di competenza. Una volta esaminata la domanda ed eventualmente approvata, verranno inviati a domicilio i bollettini Tari già comprensivi dell’agevolazione. L’esecutivo, però, rispetto allo sconto sulla Tari, deve ancora chiarire le modalità attuativa del beneficio in base ai criteri individuati per poter accedere all’agevolazione. Il presupposto su cui si basa la Tari è il possesso a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Ogni Comune determina le tariffe in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in relazione ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti. Si considera assoggettabile al tributo la “superficie calpestabile” di unità immobiliari, iscritte o iscrivibili nel catasto urbano, suscettibili di produrre rifiuti. Non viene considerata quindi la porzione di immobile dove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali. La Tari è corrisposta in base a tariffa commisurata ad anno solare. La Tari si basa sul principio del “chi inquina paga”: la tassa è commisurata al costo del servizio e alla quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie. Solitamente la Tari si paga in due rate con cadenza semestrale, ma ciascuna amministrazione comunale di competenza determina eventuali specifiche per il proprio territorio. Il metodo di pagamento più utilizzato per questa tassa è quello tramite modello F24. La Tari è stata introdotta il 27 dicembre 2013 e istituita dalla legge di stabilità per l’anno 2014.
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Bonus Tari 2020 – Ecco come poterlo ottenere a breve
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