Se non trova l’immunità al Senato, il leader di Azione Carlo Calenda andrà in giudizio. Costantino de Robbio, il gip di Roma ha chiesto a Palazzo Madama se intende concedere l’immunità parlamentare. Se questa non dovesse essere concessa il politico andrà a processo e dovrà rispondere dell’accusa di diffamazione.
Lo scorso 13 aprile Calenda sul social X aveva criticato la scelta di Emma Bonino di avviare la lista Stati Uniti d’Europa insieme a Renzi e altri attivisti del “Centro” in vista delle elezioni europee. Calenda aveva scritto: “Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei”. La replica di Clemente Mastella, sindaco di Benevento fu: “Querelo Calenda”.
Alla richiesta di dichiarare quel tweet insindacabile, il pm ha chiesto al gip di valutare se considerare tali quelle espressioni oggetto di querela. Posizioni di un parlamentare nell’esercizio del suo mandato. Il gip De Robbio ha risposto che al momento non è possibile dichiarare d’ufficio l’insindacabilità delle opinioni espresse dal leader di Azione e ha chiesto al Senato di pronunciarsi sull’immunità.
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