Comunicato stampa
Lista Calenda chiede risoluzione affido diretto a veterinario e commissariamento
Gare illegittime e cani non curati, assessore Alfonsi intervenga”
“L’attuale gestione della parte sanitaria dei canili rifugio Muratella e Ponte Marconi va revocata subito: la procedura di affidamento è illegittima ed in più gli animali non vengono curati adeguatamente”.
Così in una nota Flavia De Gregorio capogruppo Lista Civica Calenda Sindaco in Assemblea Capitolina e Simonetta Novi, consigliera Calenda Sindaco in VIII Municipio, territorio dove insiste il rifugio Ponte Marconi.
“Da approfondimenti effettuati, abbiamo verificato che la procedura di affido diretto su piattaforma MePa (Mercato Elettronico della P.A.) scelta dal Dipartimento Ambiente per la selezione, con un unico operatore economico e quindi senza comparazione di offerte, dell’attuale veterinario incaricato dal 10 aprile u.s. quale medico sanitario dei cani dei 2 canili rifugi, è completamente illegittima ed in quanto tale nulla.
La piattaforma MePa è strutturata per catalogo e anche volendo afferire alla categoria “Servizi sociali”, come è stato fatto, la sottocategoria “Servizi di cura degli animali” prevede i servizi veterinari insieme ad altri servizi come la toelettatura, la rieducazione e la sgambatura degli animali, servizi che attualmente sono forniti dal gestore del canile e quindi non possono essere affidati ad altro soggetto.
Come indicato espressamente nel sito della Consip: “Il servizio cui al punto V (servizi veterinari e servizi di assistenza veterinaria) può essere acquistato solo congiuntamente alle altre suddette componenti dei “Servizi di cura degli animali”.
“L’illegittimità della procedura ha come conseguenza la sua immediata risoluzione anche alla luce delle carenze riscontrate nel disciplinare tecnico di incarico che prevede visite sanitarie a cadenza settimanale o in call, assolutamente inutili per stabilire le reali condizioni di salute dei 620 cani presenti a Muratella e a Ponte Marconi; l’assenza del servizio di trasporto dei cani ammalati verso le strutture di cura e l’esclusione della somministrazione dei vaccini.
Inoltre – continuano le consigliere – dal 1 aprile u.s., dopo la morte dei cani Palla di Neve, Frog, Vanni e Pasqualone, arrivano tutti i giorni segnalazioni di animali non curati o trasferiti senza alcun criterio da chi è pagato per curarli. Ma, da parte del Dipartimento Ambiente, non ci sono azioni conseguenti.
Belen è stata aggredita violentemente in gabbia e il veterinario incaricato si è presentato a Muratella 18 ore dopo. Koda, 2 anni e mezzo, il primo maggio ha avuto violente crisi convulsive in gabbia: è stato ricoverato nella clinica del veterinario incaricato e dopo poche ore trasferito in un canile privato convenzionato con il Comune di Roma distante decine di chilometri da Roma.
Nanuk, cui è stata accertata una otite cronica ad aprile 2021, è stato anche lui spedito nello stesso canile privato. Un cane viene sottoposto a lavaggi delle orecchie con acqua e sapone per le mani.
Un corridoio del settore C di Muratella è stato chiuso per la presenza di una malattia infettiva, eppure 3 cani di questo settore sono stati trasferiti sempre nello stesso canile periferico, con il pericolo di mettere a rischio animali di un’altra struttura. Dopo aver tentato di trasferirli in altro canile, trasferimento interrotto per volontà dell’Assessorato all’Ambiente, è arrivata poi l’indicazione di un cambio di terapia contro l’epilessia a 3 cani di Muratella in cura da anni senza alcun preliminare accertamento clinico.
Cosa altro deve accadere ai cani di Muratella e Ponte Marconi – concludono De Gregorio e Novi – prima che si prendano provvedimenti? O forse dobbiamo pensare che il problema sia nella cattiva organizzazione dell’Ufficio Animali del Dipartimento Ambiente che, tra personale ridotto all’osso e provvedimenti disciplinari per incompatibilità (che, secondo le linee guida dell’ Anti corruzione porterebbero come conseguenza lo spostamento ad altro ufficio) non è in grado di svolgere il suo ruolo di controllo? “
** di seguito la pagina Consip che dimostra l’impossibilita’ di affido diretto SOLO per cure veterinarie