Per fornire delle risposte alla curiosità di tanti lettori sulla cardioprotezione, abbiamo intervistato l’Avv. Francesco Figliomeni per avere più notizie su questo delicato tema ma soprattutto per capire chi può usare questi strumenti e se c’è qualche pericolo giuridico per chi li utilizza.
Avv. Figliomeni, ci risulta che lei sia uno dei massimi esperti di cardioprotezione. Da quando nasce il suo impegno in questo settore?
Quali sono le principali leggi che riguardano la cardioprotezione?
La legge Monteleone 120 del 2001, che ha consentito l’uso del defibrillatore al personale non sanitario e anche in ambiente extra ospedaliero, e la legge 116 del 2021 che prevede, tra i vari punti, l’obbligatorietà del DAE (Defibrillatore Semiautomatico Esterno) nelle scuole, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, nei porti, in vari mezzi di trasporto e negli uffici della P. A. aperti al pubblico con almeno 15 dipendenti.
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È vero che molte persone hanno timore di prestare soccorso con il DAE per paura di subire conseguenze anche penali?
Si è vero ma non c’è alcuna conseguenza penale né civile per chi, pur non avendo fatto il corso per l’uso del DAE, mentre interviene con il defibrillatore o con le manovre di rianimazione cardiopolmonare provoca dei danni alla persona colpita da arresto cardiaco e ciò perché la legge Mulè del 2021 ha introdotto l’articolo 54 del codice penale e prevede, quindi, una causa di giustificazione, cioè una situazione eccezionale per un fatto che normalmente costituirebbe reato ma che non viene punito in quanto lo Stato permette o esige quel comportamento. Tra l’altro, i defibrillatori di ultima generazione sono facili da usare e sono dotati di una voce registrata che guida e suggerisce le operazioni da compiere.
Quindi anche i non sanitari possono usare il defibrillatore. Cosa ci dice in merito ai corsi per l’uso del defibrillatore?
Quindi con il vostro provvedimento del Campidoglio avevate anticipato quanto poi sarebbe stato approvato dal Parlamento nel 2021. Può sinteticamente descrivere sinteticamente alcuni punti?
All’epoca pensammo di approvare un progetto di cardioprotezione, anche con tecniche di disostruzione pediatrica, diffondendo i defibrillatori ed i corsi di formazione nelle scuole, nei mercati rionali, nei centri anziani, negli impianti sportivi, negli uffici pubblici e sui veicoli della Polizia Locale con funzioni di pattuglia, promuovendo inoltre, anche con Medici, Cardiologi e Diabetologi, specifiche campagne di informazione ed educazione volte a migliorare gli stili di vita. Erano previsti dei Protocolli di Intesa e collaborazioni con la regione, il M.I.U.R., il Ministero per lo Sport ed il Ministero della Salute, nonché con l’Ares 118, le Asl, la Croce Rossa e le associazioni di Volontariato. E, tra le altre cose importanti, si stabiliva di potenziare una applicazione informatica per consentire l’immediata mappatura dei defibrillatori oltre all’apposizione di segnaletica stradale e targhe conoscitive al fine di intervenire tempestivamente con le procedure di emergenza nell’arco di pochi minuti.
Sappiamo che lei ci tiene tantissimo a coinvolgere su questa tematica soprattutto le scuole ed i ragazzi sin da quando sono piccoli. In che modo?
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Con Planet Solidarietà e l’Associazione Italiana Arbitri di calcio abbiamo coinvolto centinaia di scuole di Roma e di molte regioni d’Italia e, anche con l’aiuto di cardiologi e docenti, abbiamo potuto apprezzare le capacità di tantissimi studenti di essere a loro volta “esperti di cardioprotezione”. Un esempio concreto di quanto sto dicendo lo si può constatare nella scuola Pezzani Artemisia Gentileschi di Centocelle con gli alunni coordinati dalla maestra Francesca Branca che in più occasioni hanno “illustrato” il progetto di prevenzione cardiologica anche ai medici dell’ospedale Pertini.
Cosa ci può raccontare delle attività svolte in questo settore dalla associazione onlus che lei ha fondato all’inizio degli anni duemila?
La onlus Planet Solidarietà, oltre alle tantissime attività sociali realizzate in Italia e in alcune parti del mondo, nel corso degli anni ha donato, grazie ai fondi del 5×1000, tantissimi defibrillatori e corsi di formazione a molte scuole d’Italia, centri di grande aggregazione di persone e, recentemente a dieci Stazioni dell’Arma dei Carabinieri. Come già detto, ha anche collaborato con l’A.I.A., le cui 206 sezioni d’Italia sono dotate di defibrillatore e le tecniche acquisite da molti colleghi arbitri ed osservatori hanno consentito di salvare tante vite umane oltre che di diffondere un progetto parallelo per educare al fair play.
Un’attività veramente lodevole che sicuramente lei auspica la massima diffusione, giusto?
Intanto ho molto apprezzato che i commercianti della Rete Imprese Castani abbiano ottenuto il finanziamento regionale per rendere cardioprotetta una delle strade commerciali che in passato era tra le più importanti di Roma. Con la onlus Planet Solidarietà e con le Istituzioni cercheremo di incentivare la diffusione anche nei Condomini, luoghi dove sono presenti migliaia di persone, ed a questo proposito mi fa piacere annunciare che nelle prossime settimane verrà realizzato un altro progetto di cardioprotezione con il posizionamento di una teca con il defibrillatore nell’area esterna di tre condomini nel quartiere Centocelle.