Sul tema del caro affitti in Italia, in seguito alla protesta degli studenti universitari, interviene Alessio Pontillo, Presidente di ANDISU. L’associazione, alla quale aderiscono gli Organismi del Diritto allo Studio che, regionalmente, si occupano di tutelare quella parte di studenti universitari che, disponendo di un reddito più basso, possono essere beneficiari di posti letto nelle residenze universitarie, pasti a costo zero o agevolato nelle mense universitarie, eroga circa 235.000 borse di studio, buona parte delle quali a importo maggiorato proprio in virtù del fatto che alcuni studenti devono sostenere i costi per l’alloggio.
Alessio Pontillo, Presidente di ANDISU, prende posizione in merito alla protesta sollevata dagli studenti:
“L’ANDISU non può intervenire direttamente sul libero mercato per contrastare il caro affitti, tuttavia sta svolgendo un’azione di coordinamento e impulso, con tutti gli Organismi per il Diritto allo Studio aderenti sul territorio italiano, per realizzare in tutto il nostro Paese quelle buone pratiche, attive finora solo localmente (anche per questioni di budget), che hanno dato ottimi risultati per tutelare il diritto all’abitare degli studenti universitari. Tali azioni sono molto apprezzate dalla popolazione studentesca e l’ANDISU è pronta a metterle a disposizione del Ministero e delle Regioni che sono, ai sensi della normativa vigente, i soggetti che finanziano i servizi per il Diritto allo Studio nel nostro Paese”.
In questi anni il mondo del dsu ha collaborato con la comunità studentesca e con le istituzioni ottenendo già notevoli risultati, nonostante la pandemia e le difficoltà socio economiche scaturite. Come ricordato da Pontillo: “Il lavoro svolto dall’ANDISU, in particolare con il MUR, ha inoltre contribuito alla realizzazione dei primi 7.500 alloggi finanziati con il PNRR, parte dei quali riservati agli studenti degli Organismi per il Diritto allo Studio”.
Il Pnrr in questo contesto può rappresentare un importante contributo, ma allo stesso tempo detta dei tempi e modalità precise. ANDISU ha infatti spiegato: “C’è un dato di cui non si può non tenere conto: la necessità di attribuire le risorse con tempistiche “europee” impone l’individuazione di nuove modalità per arrivare al risultato, valorizzando sempre, e al massimo possibile, i posti alloggio pubblici riservati per gli studenti con minori possibilità economiche e meritevoli, cui gli Organismi per il Diritto allo Studio si rivolgono in attuazione del principio fondamentale espresso dall’art. 3 della nostra Costituzione e del più specifico art. 34”.
ANDISU ha permesso di ottenere già un aumento, rispetto al passato, dei posti letto a disposizione. Come afferma Pontillo: “Nell’intenso lavoro svolto soprattutto negli ultimi anni, l’ANDISU si è fortemente impegnata, ottenendo risposte positive dal Ministero competente, per aumentare la quota riservata agli alloggi pubblici per studenti a basso reddito. L’associazione ritiene importante rafforzare la destinazione degli alloggi realizzati con il PNRR agli Organismi che svolgono servizi pubblici per la tutela del Diritto allo Studio. Riteniamo quindi fondamentale aumentare ulteriormente la riserva per gli studenti a basso reddito di tali nuovi posti alloggio che saranno realizzati.
L’appello è quello di continuare il percorso già avviato e intraprendere una collaborazione e un dialogo costruttivo valutando una soluzione aggiuntiva: gli immobili sequestrati alla criminalità: “Auspichiamo, inoltre, che si avvii un’efficace azione coordinata, con Ministero, Regioni, Agenzia del Demanio e Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L’obiettivo è anche quello di destinare all’utilizzo pubblico di residenzialità studentesca universitaria tutti quegli immobili confiscati disponibili sul territorio nazionale e che, con anche un forte valore simbolico ed educativo, possono essere convertiti in studentati grazie all’utilizzo delle risorse già disponibili del PNRR”.
ANDISU è dalla parte degli studenti. Pontillo ha infatti concluso: “Come ANDISU, siamo – come sempre – al fianco di tutti coloro che desiderano tutelare maggiormente il Diritto allo Studio nel nostro Paese. Ormai è improrogabile aumentare l’impegno finanziario per realizzare una quantità maggiore di servizi pubblici per gli studenti universitari che, manifestando pacificamente in questi giorni, pongono temi importanti, che vanno ben oltre le questioni più proprie del Diritto allo Studio, e che riguardano principalmente il volto, la vivibilità e la sostenibilità complessiva dell’organizzazione sociale delle nostre città nel prossimo futuro”.