Mancano ancora soltanto pochi giorni alla ripresa dell’attività di accertamento e riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate. A partire dal 15 ottobre, scadrà infatti la sospensione che era stata prevista dal Governo per dare un aiuto ai contribuenti già in difficoltà dopo l’emergenza sanitaria. E, secondo i numeri del direttore della struttura Ruffini, saranno principalmente i cittadini a pagare, perché dei 18 milioni di soggetti iscritti a ruolo “15 milioni sono persone non titolari d’impresa, cittadini che hanno delle cartelle per multe o cose simili, e circa 3 milioni sono imprese. E’ chiaro che la ripresa non sarà immediata, per cui dal 15 ottobre non avremo le cassette postali piene. Sarà una ripresa progressiva che nel corso dei mesi andrà diluendo e smaltendo gli arretrati, ma allo stesso tempo riprenderà l’attività ordinaria”.
In base ai numeri dell’Agenzia delle Entrate: ”ogni anno circa 5.600 enti differenti affidano mediamente 29 milioni di singoli crediti da riscuotere, ricompresi in circa 16 milioni di cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e avvisi di addebito. Questi 29 milioni di singoli crediti, che ammontano in media a circa 80 miliardi di euro, sono relativi a più di 8 milioni di contribuenti”
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A partire da venerdì 16 ottobre, dunque, ripartiranno gli accertamenti esecutivi e le ingiunzioni. In particolare, si tratta dei versamenti delle quote richieste nelle cartelle di pagamento, avvisi di addebito e di accertamento; rate dei piani di dilazione in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 15 ottobre. Inoltre, potranno riprendere le azioni di riscossione, come pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche, oltre all’invio di notifiche di nuove cartelle.
Si ricorda che l’interruzione dell’attività di accertamento e riscossione verso i contribuenti era stata dovuta alla crisi economica provocata dalla pandemia. Già il primo provvedimento del dl Cura Italia aveva previsto una loro sospensione, congelando tutto dall’inizio ufficiale del lockdown (8 marzo) fino al 31 maggio. Si è poi assistito a continui slittamenti, prima al 31 agosto e poi al 15 ottobre con il dl Agosto. Da diverse parti arriva la richiesta di un ulteriore posticipo, andando dal differimento di altri 45 giorni alla fine dell’anno.
Ma il Ministro dell’Economia Gualtieri ha chiuso a ogni possibilità di proroga: “È solo la normale ripresa graduale delle attività di riscossione. I pagamenti richiesti riguardano debiti precedenti al coronavirus. Abbiamo rinviato molte tasse, siamo stati fra i governi che più hanno dilazionato i pagamenti, abbiamo anche sospeso per parecchi mesi tutte le cartelle, ed ora abbiamo detto all’Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire con gradualità”.
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