“Casal Bruciato al freddo” è il titolo che ogni anno vediamo su tutti i giornali locali della metropoli romana
di Angelo Zammuto
Torna l’inverno e tornano i disagi, ancora una volta centinaia di famiglie al freddo ed al gelo.
200 sono le famiglie delle case popolari appartenenti all’ex ENASARCO di via Facchinetti, altre 160 in via Diego Angeli ed altre 32 in Via Satta, queste del Comune. Questi i numeri a grandi linee che ci ha fornito Adriano Cedroni – presidente della sezione di Fratelli D’Italia di Casal Bruciato – che nel quartiere ci vive e, sia da libero cittadino che da politico, ha organizzato una raccolta firme per far si che questi problemi vedano finalmente la fine.
“Siamo stanchi di questa situazione – dice il Sig. Cedroni – ogni anno la stessa storia, questa Amministrazione sembra essere sorda alle richieste dei cittadini. Stiamo raccogliendo firme affinché questa situazione si risolva al più presto ed in maniera definitiva, ci sono quasi 400 famiglie al freddo ed all’umidità. Anziani, neonati, persone con disabilità, casalinghe, ecc… tutti costretti ad usare stufette elettriche od a gas per tamponare la situazione gravando così sul bilancio familiare già molto esiguo, e chi paga?”
Siamo alle solite, speriamo che questi cittadini non debbano essere ancora una volta costretti a scendere in piazza per una cosa che gli spetta di diritto.
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Ottimo
Per fortuna c'è il nostro presidente Cedroni a portare avanti la nostra lotta per far funzionare al meglio il nostro quartiere.
Riaccesi tutti gli impianti di riscaldamento, lo comunica il Campidoglio. In una nota l’Assessora alle Infrastrutture di Roma Capitale Linda Meleo dice: “Tutte le criticità dei giorni scorsi sono state risolte. Siamo vicini ai cittadini e ci stiamo impegnando al massimo per intervenire in modo capillare su tutti gli alloggi popolari che presentano problematiche. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello investire in maniera programmata e già dal prossimo anno abbiamo stanziato 1,2 milioni di euro per la manutenzione straordinaria, risorse aggiuntive rispetto al passato. Oltre a queste cambieremo ogni anno 20 caldaie, scelte tra quelle non funzionanti o poco efficienti”.