Secondo gli ultimi dati dell’INPS, il numero di lavoratori che non avevano ricevuto nemmeno un pagamento della cassa integrazione al 17 giugno erano 134.358: per la maggior parte, si tratta di domande ricevute nel mese di giugno. Tridico ha provato a fornire una spiegazione dei numeri, facendo evidenziare però che a maggio non hanno ricevuto i pagamenti 25mila persone.
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“Fino a maggio è tutto pagato tranne 25mila posizioni che stiamo verificando. Lo sforzo che l’Inps ha fatto e messo in campo in questi mesi è stato straordinario, enorme, e per questo ringrazio tutti i dipendenti dell’Istituto. Ci sono persone che in questi giorni stanno lavorando dalla mattina alla sera. L’Inps ha dimostrato di essere il cuore centrale del welfare, dello stato sociale degli italiani. Coloro che non hanno ricevuto la cassa integrazione, almeno una prestazione, sono 25.000 persone al 31 di maggio. Sono posizioni che noi stiamo valutando, perché sono anche difficili, sono errate, sono da valutare. 134 mila persone escluse? Si tratta prevalentemente a persone che hanno mandato le domande di cassa integrazione a giugno”, aggiunge il presidente dell’Inps ricordando che il mese di giugno è ancora in corso.
”La cassa integrazione è stata pagata in gran parte dall’Inps, 5,3 milioni di prestazioni, mentre altri 4,7 milioni di prestazioni sono state anticipate, non pagate dalle imprese. Paga sempre l’Inps, non pagano le aziende. Le aziende possono anticipare, è la regola sempre molto rispettata in passato, non è una novità. Anticipare la cassa integrazione è una regola. Fino a oggi sono 11 milioni le persone pagate, tra bonus e casse integrazione, per 15 miliardi di euro. Il governo ha deciso di coprire tutti quelli regolari ed è stato scoperto che conviene ai cittadini essere presenti negli archivi dell’Inps, e conosciuti dal fisco. Per quanto l’Istituto paga velocemente, ogni prestazione ha la firma di dirigente e porterebbe a danno erariale se non dovuto”.
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