Cassa integrazione – Blocco nelle Regioni per migliaia di domande

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Cassa integrazione in ritardo

5 milioni di lavoratori, su 11 milioni di richiedenti, sono ancora in attesa di riscuotere l’assegno della cassa integrazione del mese di marzo. In tutto ciò, le Regioni sembrano essere in difficoltà sulla gestione della gestione della deroga. Cosa sta succedendo?

Per fortuna, diverse aziende hanno deciso di far fronte a questo problema, offrendosi di versare l’anticipo della cassa integrazione ai propri dipendenti, avvalendosi della facoltà di compensare tali somme tramite i contributi dovuti all’INPS.

 

Regioni in affanno. Bussolati: “Solo 765 richieste inviate”

In Italia, la situazione più critica la vive la Lombardia: nonostante le 4.500 domande autorizzate sul totale di 8.000, solo 40 aziende con circa 60 dipendenti hanno ottenuto il pagamento.

Secondo l’INPS, la colpa di tutto questo è da attribuire proprio alle Regioni che sono incapaci di completare l’iter burocratico per stanziare la cassa integrazione.

A tal proposito, Pietro Bussolati, Consigliere Regionale della Lombardia, afferma: “In Lombardia, sono 40mila le richieste presentate dalle aziende per la cassa integrazione in deroga, ma solo 765 sono state inviate all’INPS“.

 

Caos in Sicilia, fortunate le Marche

Le Marche hanno autorizzato 6.075 domande su 5.456 decretate, provvedendo al pagamento di 3.283 di queste. L’assegno è stato già inviato a circa 7.000 lavoratori.

Situazione più complicata, invece, quella in Sicilia: decretate, ad oggi, solo 1.175 domande di cui soltanto 945 autorizzate dall’INPS.

Solo in 178 per 76 aziende hanno ricevuto l’assegno. Oltre all’inefficenza della Regione, ci sono anche i problemi al sistema informatico regionale che ha contribuito a creare ritardi. Per questo motivo, la Sicilia ha chiesto l’aiuto dell’ANPAL.

 

I termini

Il termine ultimo per trasmettere le domande all’INPS è fissato per il 15 maggio. I pagamenti, invece, arriveranno entro la fine del mese di maggio.

I problemi vari riscontrati nella gestione del sussidio da parte delle Regioni, ha scatenato i dubbi dell’assessorato che ora è intenzionato ad aprire un’indagine per capire quali siano state le criticità che hanno portato a queste complicazioni.

 

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