Cassa integrazione: pagamenti a maggio, non per tutti?
In queste ultime ore, l’INPS ha comunicato che, al 14 giugno, i pagamenti relativi alla Cassa integrazione sono stati completati.
Sul totale di 2.343.389 domande, quelle pagate sono 2.314.435: all’appello, dunque, mancano circa 40mila domande da liquidare. Alla base, però, spunta un’incongruenza tra il numero di coloro che attendono la Cassa integrazione e le cifre ufficiali comunicate dall’ente.
Cosa significa questo? Questo fatto potrebbe indicare che, per i lavoratori restanti, ci potrebbero essere dei problemi e, in questo caso, l’INPS non pagherebbe gli importi dovuti a questi destinatari.
Chi non l’ha ancora ricevuta non l’avrà mai?
Il nuovo decreto sulla Cassa integrazione aggiunge 4 settimane nel monte complessivo a disposizione delle aziende. Tra le novità, l’INPS non deve pagare l’integrazione salariale nel caso in cui l’azienda, dopo aver presentato una prima domanda contenente degli errori, non presenti una seconda istanza corretta, entro i 30 giorni stabiliti.
L’indennità, in caso contrario, sarà a spese dell’azienda. Può essere, quindi, che un lavoratore non abbia ancora percepito la sua Cassa integrazione per problemi legati alla domanda iniziale.
Per il momento, l’INPS ha completato i versamenti per un totale di quasi 4,2 milioni di pagamenti in termini di prestazioni mensili.
Riguardo alle domande presentate nelle prime due settimane del mese di giugno, invece, sul totale di 896.868, ne sono state lavorate 629.494.
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