Cassa Integrazione, oltre 2mila aziende hanno ingannato l’INPS

Come se non bastassero i problemi burocratici, ora emerge che ci sarebbero state anche delle aziende che avrebbero provato a ingannare l’INPS in materia di cassa integrazione. A confermarlo è stata proprio la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, intervenuta a Radio Anch’io, in cui ha parlato anche di reddito di emergenza e le proposte sul futuro.

A scoprire la truffa della cassa integrazione sono state le indagini condotte dalla Direzione centrale Antifrode, che ha riscontrato che le denunce arrivate per l’ammortizzatore sociale per Covid-19 sono state tante quasi quanto quelle di tutto il 2019. Le indagini hanno messo in luce che oltre 2mila aziende, tra creazioni fittizie, comunicazioni retroattive, assunzioni dell’ultimo momento, avrebbero provato a truffare l’ente.

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Così la Catalfo nell’intervista:

“Abbiamo scoperto 2.500 fruizioni irregolari, richieste irregolari. Qualcuna per lavoro fittizio e altre che avevano fatto risultare comunicazioni retroattive al 17 marzo 2020. Ma la cassa integrazione ha aiutato molti lavori in difficoltà. Con la cassa integrazione adesso per fortuna siamo entrati a regime, sono state già erogate più di 7 milioni e nei prossimi giorni si cercherà di arrivare a pagare tutti coloro per i quali è già stata inviata l’ultima documentazione che riguarda i dati dei lavoratori.”

“Le domande del reddito di emergenza sono in quindici giorni 270mila, 13mila al giorno non sono pochi. Dietro ci sono nuclei familiari in difficoltà. Il patrimonio mobiliare individuato, mi sembra allargato e ampio. Abbiamo anche un aumento del reddito di cittadinanza del 12%.Il Rem comunque non è un aiuto permanente. Difficoltà a fare richiesta per mancanza di una campagna di comunicazione adeguata? Ci sono i patronati cui ci si può rivolgere, i nuclei poverissimi sono riusciti in passato ad accedere a questi strumenti. Sto portando una serie di proposte al governo, tra cui una riforma degli ammortizzatori sociali.”

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