Per il Bonus da 600 euro sono scattati i primi pagamenti ci si chiede quando verranno erogati, come riporta money.it, quelli per la Cassa Integrazione che stanno aspettando i lavoratori.
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Cassa integrazione: pagamenti non prima di maggio. È questo l’ennesimo allarme dei Consulenti del Lavoro che ancora una volta denunciano ritardi.
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Il sondaggio “Emergenza COVID-19 e cassa integrazione”, predisposto dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, tra l’8 e il 9 aprile, illustra una situazione preoccupante con ritardi negli adempimenti per i pagamenti di cassa integrazione ordinaria, in deroga e anche per l’anticipo bancario.
Già verso fine marzo Conte aveva annunciato i primi soldi per la cassa integrazione entro il 15 aprile e i Consulenti del lavoro avevano già dichiarato l’ipotesi irrealistica.
Poi sono arrivati i ritardi della cassa integrazione in deroga, degli accordi quadro tra singole Regioni e sindacati e nella possibilità di inoltrare la domanda per ottenere l’integrazione salariale.
Insomma una serie di intoppi che mettono in luce come la burocrazia in Italia ponga sempre dei freni anche in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo e che richiederebbe tempi celeri.
Vediamo cosa emerge dal sondaggio e perché per i consulenti del lavoro i primi pagamenti potranno avvenire solo a maggio.
Cassa integrazione: i primi pagamenti saranno a maggio per i Consulenti del Lavoro o almeno questa è la speranza. Perché i tempi sono lunghi e le aspettative prima create dal governo sui primi soldi delle varie forme di cassa integrazione si stanno pian piano sgonfiando.
Il sondaggio “Emergenza COVID-19 e cassa integrazione” realizzato dalla fondazione Studi dei consulenti del Lavoro ha evidenziato questa problematica con le risposte di 4.463 Consulenti del Lavoro.
Il sondaggio è stato effettuato solo tra l’8 e il 9 aprile, quindi relativamente molto vicino al termine fissato da Conte vale a dire il 15 aprile. La cassa integrazione, nelle sue viarie forme – ordinaria, in deroga e FIS- riguarderà 5,6 milioni di dipendenti andando a toccare, grazie al decreto Cura Italia anche le microimprese.
I Consulenti del Lavoro evidenziano ancora una volta alcune criticità e questa volta anche il ritardo delle banche nell’attuazione dell’accordo stipulato per rendere più veloce il pagamento della cassa integrazione attraverso l’anticipo senza oneri.
Il 91% dei Consulenti del Lavoro ritiene che i primi pagamenti della cassa integrazione si avranno a maggio. E così:
L’83% ha denunciato la mancata operatività degli accordi per l’anticipo delle banche e sembra che solo il 17% delle banche sia a oggi operativa. In merito alle banche i Consulenti del Lavoro riscontrano maggiori problemi al Sud:
al Nord il 28% delle filiali è pronta;
al Centro il 12%;
al Sud l’11%.
Non solo i piccoli, ma delle problematiche le presentano anche i grandi istituti di credito. Lo scoglio più grande è l’esibizione del modello SR41 che alcune banche richiedono, ma che deve ricevere prima l’autorizzazione dall’INPS.
La questione è alquanto grottesca se si considera che l’accordo con le banche è stato fatto per accorciare i tempi e che anche l’INPS ha cercato di velocizzare eliminando la sottoscrizione del modello SR41 da parte del lavoratore verificando d’ufficio quanto dichiarato.
Inoltre ci sono criticità implicite all’accordo stesso stipulato tra Abi e parti sociali per il 21,3% dei rispondenti. A questa si aggiungono:
eccessiva modulistica (17,2%);
scarsa preparazione delle banche a gestire lo strumento (16,5%);
indisponibilità del datore di lavoro a firmare l’atto di benestare con assunzione dell’obbligo solidale (15,6%);
i tempi lunghi (14,3%);
inadeguatezza del merito creditizio (7,9%);
mancata attuazione degli accordi sul territorio (7,2%).
Per i pagamenti della cassa integrazione i Consulenti del lavoro hanno messo in luce tutta un’altra serie di criticità che vanno ad aggiungersi o per meglio dire anticipano la mancata efficacia dell’accordo con le banche.