Con il decreto aprile Coronavirus ormai in fase di approvazione, sono in arrivo nuove, importanti novità per la cassa integrazione e altre misure a sostegno delle imprese, dopo quelle già adottate con il decreto del 1 marzo 2020: disposizioni dirette ad assicurare un primo, necessario supporto economico a cittadini e imprese gravemente danneggiati dall’emergenza Covid-19.
In una nota ufficiale, il governo ha confermato il pagamento della cassa integrazione entro un mese da ciascuna domanda, sia quella ordinaria che l’assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale a 4.5 milioni di lavoratori. Circa la metà degli importi diretti ai lavoratori pe la cassa integrazione sarebbe già stata anticipata dalle aziende e un’altra metà sarà pagata entro fine aprile o comunque entro 30 giorni dalla domanda. Inoltre, Palazzo Chigi ha aggiunto che “per ottenere le erogazioni, le procedure non richiedono più l’invidio di modelli cartacei validati presso sportelli bancari e postali per certificare l’IBAN, perché la validità del codice identificativo viene effettuata con sistemi informatici. Nei giorni scorsi l’Abi ha comunicato che la quasi totalità delle banche italiane ha già aderito alla Convenzione. È bene ricordare che i tempi ordinari per il pagamento della cassa integrazione sono sempre stati di due o tre mesi. In questo caso, grazie alla normativa semplificata e allo sforzo INPS, i pagamenti arriveranno al più tardi entro 30 giorni alla ricezione della domanda.”
LEGGI ANCHE – Reddito di Cittadinanza, tolto a più di 150 mila famiglie: vi spieghiamo perché
Il 31 marzo è stato annunciato l’accordo tra governo e ABI per anticipare la Cassa integrazione. I primi soldi arriveranno ai lavoratori ben prima dei classici 2-3 mesi di lavorazione delle pratiche, con gli istituti di credito che potranno anticipare fino a un massimo di 1400 euro per la CIG a zero ore di 9 settimane (assegno proporzionato, se per periodi inferiori o part-time). La convenzione è un’operazione a costo zero e a zero burocrazia per il lavoratore.
Le anche anticiperanno dunque le somme per poi essere rimborsate direttamente dall’INPS. Qualora l’importo complessivo della Cig dovesse essere superiore ai 1400 euro, sarà la banca a integrare la differenza, una volta incassate le risorse extra dall’INPS entro massimo sette mesi.
Una volta che il datore di lavoro ha presentato domanda Cassa integrazione Covid-19 all’INPS, il lavoratore può recarsi in banca per compilare il modulo con la domanda per l’anticipazione dell’integrazione salariale, oppure può anche compilarlo scaricandolo online e inviandolo per via telematica.
Per consentire il pagamento della Cassa integrazione anticipato, la banca o l’istituto di credito deve aver aderito la convenzione: se così non fosse, sarà necessario rivolgersi a un’altra banca. Sempre nel modulo, il lavoratore dirà inserire i propri dati, autocertificare la condizione di lavoratore sospeso dal lavoro a zero ore e l’avvenuta richiesta da parte della propria azienda di trattamento di integrazione salariale. Nel modulo si precisa che il prestito di 1400 euro di estingue nel momento in cui l’INPS versa la cig.
LEGGI ANCHE – INPS, Reddito di Emergenza: potranno farne richiesta quelli fuori da Bonus 600 euro
La Cassa integrazione è un ammortizzatore sociale che l’INPS eroga in favore dei lavoratori di aziende che si trovano in particolari situazioni di crisi e grazie al quale i lavoratori con sospensione o riduzione del lavoro, possono accedere ad un’indennità quale sostegno economico alla retribuzione.
In Italia esistono 3 tipologie di cassa integrazione guadagni: Cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria, cassa integrazione in deroga.