Per la Cassa Integrazione non c’è ancora una data certa di pagamento e per chi attende l’erogazione del pagamento da parte dell’INPS dell’assegno per il mese di aprile 2020 ora i tempi rischiano di allungarsi. Inizialmente, il governo aveva annunciato come data di pagamento il 15 aprile, ma soprattutto i Consulenti del Lavoro avevano mostrato qualche perplessità sull’effettivo mantenimento della promessa.
Ciò che ha bloccato i pagamenti della cassa integrazione è stata la lunga e complessa procedura delle domande, sia relativamente all’assegno ordinario che per quello in deroga. Soltanto nel caso di anticipo da parte del datore di lavoro si può allora contare su tempistiche di pagamento relativamente più veloci. Per tutti gli altri casi, l’ipotesi più plausibile per il primo pagamento è che arrivi entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda e ci sarà da attendere anche in caso di richiesta dell’anticipo dalle banche.
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Il Governo ha però garantito che il pagamento della cassa integrazione arriverà molto prima rispetto alle tempistiche ordinarie, che generalmente prevedono circa 3 mesi di distanza dalla data di invio della domanda e quella di effettivo pagamento della cassa integrazione. Le tempistiche, nonostante l’attuale ritardo, saranno comunque ridotte, poiché l’accredito degli ammortizzatori sul conto corrente dei lavoratori sarà comunque accelerato. Per le aziende che hanno presentato domanda tra fine marzo e inizi aprile, per esempio, il primo credito dovrebbe arrivare realisticamente entro la fine del mese o entro i primi giorni del mese di maggio.
I Consulenti del Lavoro avevano già osservato che difficilmente prima di maggio si sarebbero potuti completare i primi pagamenti. L’iter per le domande di accesso alla cassa integrazione, sia ordinaria che in deroga è complesso. Va anche segnalato che per la CIGD i tempi di pagamento dovrebbero essere diversi e forse persino più lunghi. Non tutte le regioni, infatti, hanno avviato subito la possibilità di invio delle domande e anche quelle che si sono mosse in anticipo, la procedura della valutazione delle istanze rende il tutto più lento.
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Una possibile soluzione per aggirare le tempistiche lunghe di pagamento da parte dell’INPS è quella di richiedere in anticipo la cassa integrazione alle banche. Con un accordo trovato tra Governo e ABI, infatti, è stata concessa la possibilità ai lavoratori di richiedere il pagamento anticipato dell’assegno, fino a un massimo di 1.400 euro, agli istituti di credito.
In questo caso, il lavoratore dovrà informarsi sulle banche che hanno aderito al protocollo e richiedere la possibilità di accedere in anticipo alla cassa integrazione. In questo modo, la procedura sarà più veloce. Almeno teoricamente, perché diversi lavoratori hanno già lamentato difficoltà nell’accedere all’anticipo anche della cassa integrazione e che le stesse banche comunicano di essere in attesa di indicazioni più chiare.