Cassa Ordinaria: Assegno Fis, come avviene la consultazione sindacale

Cassa Ordinaria: Assegno Fis, come avviene la consultazione sindacale

Le disposizioni che consentono l’accesso agli strumenti emergenziali per il Covid 19 richiamano spesso le intese sindacali.
E’ del tutto evidente che concludere la consultazione con una intesa sindacale potrebbe fornire una maggiore garanzia di buon esito della domanda stessa di Cig/Fis presentata alla commissione Inps competente.

Il Parlamento, il 23 aprile, nella conversione in legge del Dl 18/2020, ha apportato una sostanziale modifica, escludendo l’obbligo di informazione, consultazione ed esame congiunto.

Il secondo aspetto da considerare è quello relativo a procedure in corso alla quale deve essere esperita con i riferimenti dell’originario articolo 19.

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La cassa integrazione in deroga, dall’articolo 22 del Dl 18/2020, prevede un «previo accordo» con le organizzazioni sindacali. Non è richiesto per i datori di lavoro che occupino fino a cinque dipendenti né per i datori di lavoro che abbiano chiuso l’attività per il Covid19.

Come sappiamo, questo particolare ammortizzatore sociale si attiva su disposizione delle Regioni anche se molte sono tra di loro differenti. Il ritardo che abbiamo scritto in questo articolo

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Cassa Ordinaria: Assegno Fis, come avviene la consultazione sindacale.

Non ci sono elementi ostativi però nell’attivare, una unica procedura di consultazione sindacale, con unico accordo finale, in cui risultassero presenti tutti i vari organismi territoriali ovvero quelli nazionali con loro delega di firma.
Anche in questo caso la norma prevede il raggiungimento di intese e non una mera consultazione sindacale.
La semplificazione apportata in sede di conversione del decreto «cura Italia»,

Che abbiamo descritto qui

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proprio perché tardiva, apre ulteriori elementi di incertezza per il futuro. Non è ancora chiaro come comportarsi,  In attesa del cosiddetto decreto di aprile, che dovrà indicare le modalità di accesso agli ammortizzatori sociali nella Fase 2. Per le persone che hanno attivato gli ammortizzatori dal 23 febbraio ha ormai esaurito le nove settimane previste e quindi, dovendo procedere con proroga, dovrebbe applicare le disposizioni ordinarie.

 

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