La procura di Catania ha fermato entrambe le donne, la mamma di 28 ani e la zia di 23. Il Gip ha disposto la custodia cautelare per maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate.
Le indagini
L’indagine è scattata in seguito ad un esposto della dirigente della scuola frequentata dal piccolo. Sono quindi stati acquisiti “elementi che dimostrano che le due donne, cittadine nigeriane, sarebbero le autrici di condotte gravissime ai danni del minore”.
Lo scorso 14 febbraio a causa di «evidenti frustate alla schiena e alle gambe» il bambino era finito al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. Qui è stato curato ed i medici hanno emesso una prognosi di 15 giorni. I medici hanno rilevato la “presenza di numerose escoriazioni profonde da verosimili frustate”.
Gli accertamenti
La polizia ha potuto accertare che la zia aveva colpito il bambino con dei cavi elettrici “in seguito a banali capricci e non meglio specificate monellerie attribuite al minorenne”. Le sevizie della donna (considerata zia, ma senza alcun legame parentale col bambino), sarebbero avvenute alla presenza della madre. Tuttavia la madre non si sarebbe opposta per evitare o impedire queste sevizie.
Entrambe le donne sono adesso nella Casa circondariale di Catania. Il piccolo avrebbe raccontato “di essere stato percosso dalla zia diverse col cavo nero di ricarica della bicicletta elettrica della madre. Ha raccontato più volte che questi segni sarebbero stati provocati dalla zia quando lui disobbediva
I reperti medici
I medici hanno certificato che “le lesioni recenti presentano delle croste sovrastanti ormai asciutte, con visibile cute rosea, di nuova formazione, sottostante”. Sempre dalla certificazione medica si legge: “Medesime escoriazioni recenti si repertano a livello della zona mediale, delle cosce bilateralmente a livello delle spalle e delle braccia.
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