Una partita difficile, quella delle amministrative di Ceccano, da giocare fino all’ultimo minuto di recupero, tra la gente e per la gente. Per Più Italia e per i candidati al consiglio comunale Michele D’Onofrio e Sabrina Zolli, in sostegno di Roberto Caligiore sindaco, in campo nella lista di Fratelli d’Italia a seguito del patto federativo siglato con il senatore Massimo Ruspandini, una loro vittoria rappresenterebbe un passaggio importante per la politica dei fatti, dei progetti realizzabili e non delle solite chiacchiere.
Ieri sera nell’area verde del bar pasticceria ‘Zambardino’ a Ceccano, i candidati D’Onofrio e Zolli hanno presentato quelle che saranno le loro priorità una volta in consiglio comunale. Dalla realizzazione delle infrastrutture, al recupero di aree verdi attrezzate, per proseguire con la riqualificazione del Centro storico e dell’area industriale, sono i punti cardini da cui ripartire per iniziare a pensare seriamente al rilancio della città di Ceccano. A supportare le loro idee e la loro voglia di fare politica per la gente, c’erano oltre i massimi esponenti del partito di Più Italia, il presidente nazionale Fabrizio Pignalberi e il candidato a sindaco Roberto Caligiore. A Pignalberi il compito di incoraggiare, supportare e ringraziare i candidati Zolli e D’Onofrio che hanno accettato immediatamente questa sfida nonostante fossero alla loro prima esperienza politica e soprattutto a invitare loro e tutti i presenti a cercare questa vittoria in mezzo alla gente.
“Zolli e D’Onofrio rappresentano la politica dei fatti – ha dichiarato il presidente Pignalberi -, costruita sui progetti concreti e non sulle false promesse. Rappresentano il giusto contributo per la crescita di Ceccano. Con il candidato sindaco Roberto Caligiore, persona dalle grandi capacità umane e amministrative, possiamo ricostruire questa città. Non gli hanno permesso di arrivare al termine della consiliatura per i soliti giochi di palazzo, ma lui ci ha rimesso la faccia e ritornato in campo con la forza delle sue idee e noi siamo pronti a sostenerlo fino alla fine”. E poi un passaggio sul Referendum: “Il nostro voto non può essere che un ‘No’ forte e deciso. Quello che ci chiedono è ridurre la rappresentatività del territorio. Tagliare i parlamentari significa tagliare la nostra voce. Dovevano pensare a tagliare gli stipendi dei parlamentari”.