“Il quadro politico italiano sembra giunto ad una fase evolutiva, indubbiamente attivata dal Covid 19, e dai problemi che stiamo sperimentando e dalle prospettive che potrebbero aprirsi. Nell’area della maggioranza appare sempre piu’ esplicita la tendenza del Pd ad assorbire ampi margini del M5S, sia per il logoramento a cui il Movimento sta andando vistosamente incontro, sia perche’ lo slogan emerso dall’ultima tornata elettorale suona piu’ o meno cosi’: uniti si vince. E proprio dal Pd sta prendendo forma una proposta elettorale in chiave spiccatamente maggioritaria con sbarramento al 4-5 %, in modo da spazzar via tutti i piccoli partiti, obbligandoli in qualche modo a coalizzarsi. A Destra oltre alla competizione interna tra FdI, attuali vincitori nel trend elettorale, e la Lega, si nota la indubbia sofferenza dei partiti centristi, tra cui si collocano UDC e FI. Comunque la domanda chiave resta proprio quella che riguarda il Centro, schiacciato tra una sinistra sempre piu’ aggressiva e una destra che stenta a trovare la sua vocazione europeistica e scalpita per una autonomia senza margini di futuro, proprio per la logica a cui ci obbligano il combinato disposto del Recovery Fund e del futuro MES. Ma la vera novita’ del Centro e’ un’altra e nasce dai territori, dalle Associazioni di ispirazione cattolica, da una cultura e una tradizione storica che nel Paese si e’ sempre collocata nell’area del Centro. Ed e’ da qui che parte la mia proposta, sfidante e coesiva al tempo stesso.” Lo afferma la senatrice Paola Binetti dell’UDC.
“Una settimana fa e’ nato Insieme, il nuovo Partito di ispirazione cristiana fortemente voluto da Zamagni, che ha creato una rete in cui sono coinvolti alcuni dei pensatori piu’ brillanti del mondo cattolico. Da tempo la Federazione popolare de Democratici cristiani, che fa capo a Gargani, si muove cercando di ricostruire una rete di rapporti uomini e politici tra persone ed associazioni che si riconoscono nella loro specifica vocazione centrista. C’e’ poi Polis pro persona, un ampio movimento di Associazioni anch’esse di ispirazione cattolica che Domenico Menorello coordina con saggezza e spirito di iniziativa, impegnato in una serie di battaglie pre-politiche che sarebbe facile sintetizzare nei tre valori classici della vita, della famiglia e del diritto all’educazione, considerati da sempre come non negoziabili. E infine l’appuntamento che inizia oggi a Saint Vincent, una sorta di work in project, a cui partecipano anche leader politici di sicura matrice centrista, come Rotondi, Cesa, ecc… Quattro realta’ diverse: distinte, ma non distanti, che se trovassero il coraggio di compiere uno sforzo di dialogo efficace tra di loro, notevole, ma autenticamente rivoluzionario, potrebbero davvero cambiare il profilo politico del Paese, dando una risposta chiara e forte al partito degli astensionisti, che non si riconoscono ne’ in cio’ che c’e’ a destra ne’ in cio’ che c’e’ a sinistra. Solo quando il Centro superera’ la sua frammentazione e si ricomporra’ in un soggetto composito, con le sue correnti, nel rispetto reciproco e nella chiarezza dei programmi condivisi, generando una piattaforma su cui muoversi in modo coordinato, pur conservando una propria autonomia, solo allora il Centro sara’ un partito a due cifre, capace di competere con chi sta a destra e con chi sta a sinistra del Sistema. E’ il senso della sfida che varrebbe la pena prendere in considerazione con realismo politico e con una sana utopia valoriale”, conclude.