Un 32enne, abitante a Tor Bella Monaca (quartiere della Capitale noto alle cronache per il grosso giro di spaccio), aveva avuto un’idea niente male. Per riuscire a far arrivare nel carcere romano di Regina Coeli la droga, la aveva occultata nei gusci delle mandorle.
Scoperto subito
Gli agenti della polizia penitenziaria però non ci hanno messo molto a scoprire l’espediente. Quella frutta secca in realtà conteneva 562 micro-dosi di hashish e 162 micro-dosi di cocaina.
Il sistema
L’autore del tentativo di far penetrare la droga aveva fatto un “lavoretto di fino”. Con pazienza aveva aperto i gusci delle mandorle e nel piccolo spazio che contiene il frutto, ci aveva messo invece gli stupefacenti.
La sua meticolosa trovata però non ha sortito il risultato sperato e lui è stato arrestato oggi, 10 novembre. L’arresto è stato convalidato dai giudici nel corso dell’udienza e per il singolare fruttivendolo si sono aperte le porte del carcere.
Detenzione e spaccio
Il processo è stato rinviato al prossimo 5 dicembre e l’imputato dovrà rispondere dell’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Naturalmente il giudizio sarà aggravato dal tentativo di introdurre la droga in un istituto carcerario.
Sebbene la vicenda è contraddistinta dagli aspetti quasi comici, da commedia degli anni ’60, deve far riflettere l’audacia di queste persone che non si fermano quasi di fronte a nulla. Nelle carceri riesce a penetrare di tutto e non è inconsueto che sia proprio la droga l’elemento del quale maggiormente sono operati tentativi per farla filtrare. Ci sono stati casi in cui nelle carceri sono arrivate addirittura delle armi. In questo caso invece la professionalità del personale di polizia ha permesso di bloccare la merce indesiderata.
Foto: temporeale.info