Riportiamo un articolo di Elio Romano del Coordinamento Uniti per la Cervelletta sul silenzio e le promesse non mantenute. Controvoglia abbiamo digerito una brodaglia di parole e impegni distribuita a piene mani durante e dopo la campagna elettorale per il rinnovo del Sindaco di Roma. Avevamo sperato e confidato negli impegni pubblicamente assunti dai candidati a Sindaco di Roma e a Presidente del IV Municipio. Abbiamo ascoltato, letto e visto quanto veniva dichiarato sulla necessità di interventi per risanare, rivalutare e rendere fruibile il Casale della Cervelletta. Partiamo dalla dichiarazione del Presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti: “Altra cosa promessa in campagna elettorale: stiamo lavorando sulla Cervelletta”. Il Sindaco di Roma Gualtieri aveva scritto (dicembre 2021) al Presidente della Regione Lazio per ricordargli il suo impegno preso qualche mese prima rivolto al recupero del Casale e della tenuta della Cervelletta, una delle aree più pregiate del quadrante est della Capitale.
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Il sindaco scriveva come la struttura e l’area rappresentino “…un bene pubblico di grande rilevanza storica e identitaria della città”. Sottolineava poi la fondamentale importanza di “restaurarlo, valorizzarlo e restituirlo così alla cittadinanza”. “Caro Sindaco…” rispondeva Zingaretti “desidero confermarle il nostro impegno a contribuire per mettere a disposizione della comunità il Casale e la Tenuta della Cervelletta. Accolgo con entusiasmo l’invito di Roma Capitale a collaborare, a livello organizzativo ed economico, per salvare e tutelare questo bene storico all’interno della Riserva naturale Valle dell’Aniene.” Un duetto istituzionale enfatizzato nei telegiornali. Poi più nulla: le parole sono rimaste nel vortice elettorale; di concreto, zero. Gli anni di confronto con le istituzioni, le continue iniziative anche a carattere nazionale, la risonanza di essere nel Lazio, per due volte consecutive, luogo del cuore FAI.
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E ancora, le arene del Cinema America, la costante mobilitazione dei cittadini del Tiburtino, della Rustica, di Tor Cervara e Tor Sapienza avevano accesso dei fari sulla Cervelletta. Anche dall’Assessorato all’Ambiente, nonostante gli inviti e le richieste di incontri, non sono arrivati segnali positivi. C’era di che imbestialirsi. Ma più di qualcuno ci sollecitava a non disturbare il manovratore, a confidare nel bilancio di previsione della Regione Lazio, del Comune di Roma, nel PNRR alludendo a impegni milionari per il restauro e la rifunzionalizzazione del Casale. Vuoto pneumatico. Dal 2001, anno di una onerosa acquisizione del Casale della Cervelletta al patrimonio del Comune di Roma, la struttura medievale continua a degradare configurandosi come danno erariale. Solo la tenacia di Uniti per la Cervelletta è riuscita nel 2019 a recuperare 250.000 € di fondi vincolati con la legge Roma Capitale e rimasti nei cassetti del Dipartimento Patrimonio.
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Una parte è stata destinata alla messa in sicurezza della torre mentre il rimanente (160.000 €) era destinato al risanamento della parte di tetto ammalorata. Quest’ultimo intervento doveva essere avviato a settembre 2021, poi entro dicembre, per slittare a marzo: ma siamo a metà aprile. Il rinvio veniva giustificato dalla possibile integrazione con fondi derivanti dal PNRR; fondi favoleggiati. Per quanto ci risulta dalla sovrintendenza del Comune erano stati richiesti 2.000.000 di euro poi ridotti a 800.000 . Forse spariranno anche quelli. C’è di che essere sfiancati da amministratori narcisisticamente innamorati delle proprie parole, con scarsa attenzione alla partecipazione e alle sollecitazioni sociali. Noi no. Nel tempo abbiamo accumulato progetti e proposte; con i cittadini e i comitati ricominceremo da capo la nostra battaglia per il Casale della Cervelletta. Lor signori stiano in guardia: se ne vedranno delle belle!