Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, con una nota ha annunciato lo scorso 16 dicembre, l’accordo ottenuto con la Regione Lazio, sulla riduzione della pressione fiscale ai cittadini con reddito fino a 35mila euro. Questa “fascia di reddito” si troverà così a pagare solo il minimo previsto dalla legge di addizionale regionale all’Irpef, pari all’1,73%, anziché il 3,33%.
Il taglio dell’Irpef è per l’effetto del “fondo taglia tasse” che sarà rifinanziato subito dopo la fine del primo trimestre 2024. Saranno circa due milioni di contribuenti a beneficiare di questa riduzione.
La Cgil sottolinea il proprio merito
La nota prosegue spiegando che è grazie all’azione del sindacato se si è arrivati a questo risultato, “Frutto della nostra azione per cambiare le scelte sbagliate della Regione Lazio”. Nella legge di bilancio del 2023 infatti non era stato rifinanziato il fondo.
La Cgil dichiara che adesso non resta che attendere il confronto sul bilancio per le risposte agli altri temi sul tappeto. Il potenziamento del Servizio Sanitario Regionale e delle politiche sociali. Il rifinanziamento della legge per l’invecchiamento attivo. La legge sulla tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’accordo tra Regione, Cgil, Cisl eUil
L’intesa raggiunta, ha visto la partecipazione dei sindacati unitari (e non solo della Cgil, come invece sembra trasparire dal comunicato). L’accordo prevede che dal 1° gennaio 2025, la pressione fiscale sarà ridotta per i contribuenti con redditi inferiori a 35 mila euro. Il taglio dell’addizionale dell’1,60% avverrà per l’azzeramento dell’aliquota per i redditi fino a 28 mila euro e sarà ridotta per i redditi tra 28 mila e 35 mila euro.
L’assessore al Bilancio
Giancarlo Righini, assessore al Bilancio della regione Lazio ha speso parole di gratitudine per le tre organizzazioni sindacali per aver firmato l’accordo. Righini ha precisato che l’accordo è frutto del “proficuo lavoro del presidente Rocca, della Giunta e dei consiglieri di maggioranza e opposizione in Commissione Bilancio.
Insomma, per il gioco delle parti, dalla Cgil sono arrivati annunci trionfalistici che parrebbero sottolineare come grazie alla “pressione” del sindacato si sia giunti ad una soluzione di favore per i cittadini contribuenti. In parte è anche vero, solo che si è trattato innanzitutto di un’operazione che ha visto protagoniste le tre sigle sindacali e l’amministrazione regionale. Un lavoro di concerto che più che essere una vittoria di bandiera costituisce un impegno sinergico delle Parti sedute al tavolo di confronto. Ciò che conta tuttavia è il risultato, e allora a questo punto cambia poco la determinazione della ripartizione dei meriti.
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