Col nuovo governo il Covid non c’è più. Reintegro sanitari no-vax e stop a bollettino giornaliero

Sparisce il bollettino giornaliero e diventa settimanale, inoltre si procederà al reintegro del personale sanitario no-vax.

La decisione del ministro

Il governo di destra sceglie una strategia differente da quella adottata dai governi precedenti, lo spiega il presidente del Consiglio alla Camera nel suo discorso programmatico.
Orazio Schillaci, neo-ministro della Salute con un comunicato stampa del ministero, dispone un progressivo ritorno alla normalità. Schillaci rende noto che: “sulla base delle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi. Il bollettino avrà cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso”.

Il colpo di spugna

Se un governo è buono, sa perdonare ed essere indulgente, dev’essere per questa ragione che la novità che riguarda il personale sanitario no-vax è quella della sospensione dei provvedimenti e della cancellazione delle multe. Il ministro dispone che con la scadenza delle disposizioni sanitarie del 31 dicembre prossimo, ma anche a causa della carenza di personale, saranno reintegrati anticipatamente in servizio gli operatori sospesi, non vaccinati.
Inoltre: dal 1° novembre non ci sarà più obbligo di mascherina negli ambulatori, ospedali, Rsa, centri diagnostici. Il 31 dicembre poi, per i sanitari scadrà l’obbligo della vaccinazione.
Le notizie del governo buono però non finiscono qui, infatti dovrebbe arrivare il rinvio o la cancellazione delle multe ai non vaccinati over 50 che non hanno provveduto all’inoculazione entro il 15 giugno scorso.
Schillaci chiosa: “La malattia oggi è completamente diversa e perciò ci avviamo alla normalizzazione”.
Le critiche alle decisioni fanno notare che “un governo buono non è la stesa cosa di un buon governo”.

Il presidente del Consiglio dei ministri

Giorgia Meloni nei giorni scorsi aveva anticipato alla Camera, nel suo discorso programmatico, che il governo avrebbe adottato una strategia diversa in merito alla pandemia. Ha anche detto che in caso di nuove ondate di contagi non replicherà quanto fatto da altri in passato. il presidente Meloni ha spiegato: “L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche. Malgrado ciò è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa decisamente non ha funzionato, dunque, voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello”.

Verificare, indagare, fare chiarezza

Giorgia Meloni ha anche parlato della necessità di “fare chiarezza” sulla gestione della pandemia, che in poche parole vuol dire attivare una Commissione di inchiesta.
Replica l’ex ministro Roberto Speranza che ha avuto l’onere della gestione della pandemia e delle conseguenti restrizioni sanitarie. “Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell’evidenza scientifica. Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale. Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che l’hanno votata?”.

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