Si è tenuto alle 21 circa di domenica 5 maggio il secondo incontro pubblico del candidato sindaco a Nerola, Marco Corradi della Lista n 1, Nerola e Acquaviva . Dopo il comizio ad Acquaviva, Corradi riprende il “dove eravamo rimasti”. Subito questa volta parte con le rimostranze agli attacchi della Lista antagonista e rivendica l’unità e la democrazia dei nerolesi. “Remare tutti nella stessa direzione per un risorgimento comune”, tiene a sottolineare, spiegando che le divisioni non fanno bene al paese, che servono solo a disgregare. Nel suo programma il punto focale è la partecipazione di tutti.
I punti principali del programma
Illustra poi i punti programmatici della Lista Nerola e Acquaviva e riassumendoli spiega per ognuno i tratti salienti.
Partecipazione, democrazia e trasparenza.
Agricoltura e ambiente.
Attività produttive commercio e artigianato.
Centro Storico.
Cultura e spettacolo.
Per i più piccoli.
Sociale e anziani.
giovani e sport, AFV.
Urbanistica e lavori pubblici.
Il terreno di scontro e l’attacco all’avversario
In questo comizio, il candidato Corradi sembra aver abbandonato la “diplomazia istituzionale”, forse fiaccato dalle esasperanti accuse che a suo dire sono immotivate. La sensazione che stavolta vada avanti a testa bassa e che non sia intenzionato a fare sconti a nessuno, si era percepito già dalle prime battute.
Torna ancora sulle questioni cartelloni e piscina, oggetti di scontro aperto tra le due Liste in corsa per il Comune. Dice che dall’amministrazione non è che non abbia ricevuto smentite o repliche, non ha proprio ricevuto risposte!
L’incapacità (presunta) dell’avversario
Poi l’attacco diretto al candidato Domenico Lelli della lista Il Bene in Comune. Lo accusa di non essere stato in grado, come assessore, due anni fa di “intercettare i fondi europei”, i finanziamenti per il centro sportivo. E la causa di questo è stata la cattiva conduzione dell’operazione. Ora, dice ancora Corradi, l’assessore Domenico Lelli, sotto campagna elettorale, racconta invece che a breve si riaprirà il centro sportivo.
Racconta alla platea delle occasioni mancate, del bando chiuso il 15 marzo 2021 che assegnava ai piccoli borghi storici, i fondi per la rigenerazione culturale e sociale. Specifica che questi finanziamenti erano disponibili per i paesi con una popolazione fino a 5000 abitanti. “Ora – conclude – tutto è finito”.
Illustra poi per sommi capi la questione del dissesto idrogeologico, dicendo che la Protezione civile nazionale di concerto con la Regione Lazio hanno individuato una serie di interventi finanziabili, ma Nerola non c’è… A differenza, ad esempio, di Montelibretti che porta a casa 300 mila euro.
I commenti del pubblico intervenuto sono di disappunto e di rammarico sulle informazioni apprese, e gli applausi, che interrompono più volte, sottolineano le “ragioni” dell’aspirante sindaco. Corradi poi chiude il paragrafo e si abbandona alla riflessione che “per fare il sindaco occorrono competenza e capacità, non si può essere improvvisatori”.
La squadra
La parola passa poi ai candidati consiglieri, i quali si avvicendano al microfono illustrando ognuno il proprio mini-programma di competenza. la piazza sottolinea con applausi entusiastici i giovani candidati e le loro proposte. I candidati non appaiono come politici avvezzi alla piazza, sono i giovani di Nerola, ragazzi semplici, emozionati e preoccupati di far bene, e la platea li incoraggia e li sostiene.
Un post cattivo
Prima dei saluti e dell’annuncio del prossimo appuntamento, alle ore 21 di venerdì 10 ad Acquaviva, Marco Corradi denuncia la pubblicazione sui social di un post denigratorio. “E’ comparso una decina di minuti dopo il primo comizio”, spiega. Ennesima dimostrazione -dice – di quella che definisce “una campagna denigratoria attuata dagli avversari”. La piazza ride e si sdrammatizza scherzando sul post, ma Corradi prende le difese dei ragazzi della sua squadra ritenendo ingiusto l’appellativo “monnezza” a loro rivolto. Esorta tutti a difenderli e quello che è stato a metà strada tra un comizio ed una festa si avvia alla conclusione.
Le impressioni a caldo di alcuni cittadini sono state di piacevole sorpresa nello scoprire un candidato che vuol rivoluzionare la visione politico-sociale del paese. Altri si sono detti incerti ed hanno confessato che la curiosità li ha spinti ad ascoltare il programma. Un cittadino ha invece ammesso che avrebbe voluto votare per “Mimmo, perché è un amico” ma che ora vuole ragionare su quanto appreso, “perché certe cose fanno incaz…”.