Segnali di distensione
Il colloquio tra Putin e il suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov, pare aprire qualche spiraglio di ottimismo. Il dialogo con gli Usa non è esaurito, ha spiegato il ministro, affermando che ci sono possibilità di accordo.
NO all’Ucraina nella Nato
Il Cremlino tuttavia considera pericolosa l’espansione della Nato, ed il nodo resta il no Russo all’Ucraina nell’Alleanza Atlantica. Da quanto fa spere l’agenzia Ria Novosti, al Cremlino starebbero già preparando un documento d’intesa Russia-Occidente. Nel documento il punto principale è il rifiuto dell’ingresso nella Nato all’Ucraina.
La Russia faccia il suo passo. Usa chiede ritiro truppe
I “servizi” americani vedono ancora possibile l’invasione russa in Ucraina e avvertono che l’ora X potrebbe scattare tra 24 o 48 ore. Questo malgrado qualche segno di disgelo e comunque in generale non ci sono segnali chiari di de-escalation della crisi. Sergei Shoigu, il ministro della difesa russo aveva anticipato che ci sarebbe stato lo stop ad alcune manovre militari della Marina, spiegando che stanno terminando, e anticipando che altre ancora si esauriranno prossimamente. Gli usa però chiedono a Mosca il ritiro delle truppe a dimostrazione di una soluzione pacifica.
Il passo dell’Occidente: Ucraina nella Nato non è in agenda!
Ieri si è tenuto a Kiev un incontro bilaterale tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente Volodymyr Zelensky, dove sarebbe stato derubricato l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Dando l’impressione che per scongiurare la guerra, l’Occidente è disposto a sacrificare le attese di Kiev. L’ingresso nella Nato dell’Ucraina non è in agenda ha detto Scholz aggiungendo che non vede perché la Russia lo renda un problema politico.
Il cancelliere tedesco ha anche detto a Kiev che la Germania è al suo fianco, ed ha ricordato i finanziamenti all’Ucraina in questi anni, anticipando che sono già in programma altri 150 milioni di prestito.
Il cancelliere tedesco da Putin
Oggi Scholz vedrà Putin a Mosca, ma sono molti a considerare la sua azione diplomatica “viziata” dagli interessi energetici sul gasdotto Nord Stream 2. Le minacce del G7 di sanzioni enormi al Cremlino continuano e giovedì si terrà un incontro straordinario a Bruxelles.
Ieri sera un “ritorno di fiamma”
Nella serata di ieri un nuovo segnale di allarme, quando il segretario di Stato americano, Antony Blinken ha esortato i cittadini americani a lasciare l’Ucraina, a causa di un grosso concentramento delle forze militari russe. L’ambasciata Usa è stata inoltre spostata, da Kiev a Leopoli. Ce poi la notizia della CBS che riporta quanto dichiarato da un funzionario Usa. Secondo questa fonte, l’esercito russo starebbe muovendosi in assetto d’attacco e l’artiglieria a lungo raggio è stata spostata in posizione di tiro. Segnali che non sono certo letti con favore dal Dipartimento di Stato Usa.
Usa e Regno Unito conservano ottimismo
Malgrado la condizione sia altalenante sul piano diplomatico e nei fatti, Joe Biden e Boris Johnson sostengono che ci sia ancora spazio per il dialogo per la risoluzione della crisi.