Il Dpcm, con alcune misure anti-Covid più urgenti, è in dirittura d’arrivo. È su questo che il governo sta lavorando da stamattina, dopo il vertice, come riporta repubblica.it, finito all’alba. Palazzo Chigi fa sapere che il provvedimento sarà varato domani e illustrato dal presidente del Consiglio in conferenza stampa. Nel decreto dovrebbero entrare la proroga della Cig o le nuove regole per lo smart working nella pubblica amministrazione. Non è prevista la chiusura di parrucchieri e centri estetici anche se non è da escludere, mentre si valuta lo stop alle palestre e agli sport di contatto dilettantistici (anche le scuole calcio). E si discute anche dell’ipotesi di coprifuoco notturno, di chiusura anticipata dei locali, di ingresso scaglionato alle superiori e nelle università, come proposto dal comitato tecnico scientifico.Tra i suggerimenti degli esperti: ingessì scaglionati per scuole superiori e università, riorganizzazione dei trasporti locali (vera criticità), impiego della protezione civile. In più, la raccomandazione è quella di limitare per il momento il numero dei partecipanti a eventi come congressi e fiere, e controllare il rispetto della capienza massima dei locali.
La giornata è stata, fin dalle prime ore del mattino, un susseguirsi di vertici e riunioni, prima tra il governo, poi con le Regioni, infine la riunione dei soli governatori. Si è riunito nel pomeriggio il Cts al fine di dare una serie di indicazioni al presidente del Consiglio in vista del consiglio dei ministri che è slittato alle 23.30. Il premier Conte ha incontrato anche i capi delegazione dei partiti. Subito dopo Conte ha visto il ministro Roberto Gualtieri, i sottosegretari all’Economia e i responsabili economici dei partiti di maggioranza per discutere della manovra. “Lavoriamo insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart-working, direi di arrivare anche al 70-75%”. Ha detto il minstro della Salute, Roberto Speranza, durante il vertice di questa mattina con il le Regioni e il Cts. “Interveniamo sulle attività non essenziali per preservare la scuola e il lavoro”. Intanto, il capo politico reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, ha chiesto che “venga potenziata l’utilità della app Immuni, rendendola obbligatoria per l’accesso a determinati luoghi o servizi e verificando che tutto il sistema sanitario sia in grado di sfruttarne le potenzialità”
Il vertice con Regioni e Cts
Intanto, in mattinata nella sede della Protezione Civile, a Roma, si è tenuta la riunione di coordinamento con le Regioni cui hanno partecipato in presenza il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Collegati in videoconferenza il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i presidenti delle Regioni. Il vertice è stato convocato ieri per un confronto con le Regioni sui tamponi e la tenuta delle terapie intensive e anche per valutare eventuali misure più stringenti che il governo si appresta a mettere in campo per frenare i contagi. Il governo, infatti, come confermato durante il vertice da Speranza “è al lavoro per dare vita nel più breve tempo possibile al nuovo dpcm”. E nel sollecitare la “massima sintonia” fra Stato e Regioni, il responsabile della Salute sposa la linea del Pd sottolineando la necessità di dare priorità a scuola e lavoro e intervenire con una stretta sulle attività non essenziali, assicurando però aiuti ai settori colpiti: “Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”. Altro punto in discussione è la movida serale: “Potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”, ha chiesto Speranza. “Con autunno fase nuova, reti sanitarie forti, ma dobbiamo evitare sfondamento come era avvenuto a marzo scorso”, ha ribadito invece Boccia nel corso della riunione.
“Sono disponibile a ricominciare gli acquisti centralizzati di tamponi, reagenti e test antigenici per arrivare a 200mila tamponi molecolari al giorno e 100mila test rapidi antigenici al giorno” ha detto invece il commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri rivolgendosi alle Regioni. Ha inoltre rassicurato che l’obbiettivo prefissato a inizio pandemia di rafforzare le terapie intensive “è stato raggiunto e pure superato. I cittadini in terapia intesiva al momento sono solo 638”. Nel pomeriggio è iniziato un nuovo incontro tra i presidenti delle Regioni per elaborare altre proposte di contrasto al coronavirus. Questa mattina si è anche tenuta una riunione dei ministri cinquestelle sulle misure, segno dello stato di fibrillazione del governo sul coronavirus. Alle 17 nuova convocazione anche per il Cts.
Le nuove misure allo studio
Tra le nuove disposizioni potrebbe esserci una ulteriore stretta per i ristoranti, che potrebbero dover chiudere alle 22. Misure più dure sarebbero allo studio anche per gli sport dilettantistici da contatto e salcune attività fisiche (nel mirino potrebbero finire le palestre); cinema e teatri; sale gioco e Bingo.
Ma Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato-Regioni, dopo l’incontro di oggi con il governo ha chiarito: “Salvaguardando le attività produttive e quelle di servizio, occorre ragionare meglio sul contenimento di quelle che determinano assembramenti o compresenza ravvicinata non organizzata e meno gestita. Non mi pare però che i ristoranti – ha spiegato Bonaccini – e gli esercizi che assicurino posti a sedere nel rispetto dei protocolli debbano rientrare in questa categoria”.
Per lo smart working appare probabile una decisa implementazione, fino a quota 70%. Le scuole dovrebbero restare fuori da queste nuove restrizioni, anche se dal Cts sono arrivate indicazioni per disporre orari scaglionati per scuole superiori e università. Al momento, comunque, sembra allontarsi l’idea della didattica a distanza.
Tra le indicazioi del comitato tecnico scientifico al governo, anche la riorganizzazione dei trasporti locali con il coinvolgimento dei sindaci, il potenziamento dell’attività di diagnosi e contact tracing con i medici di base e i pediatri e il potenziamento della medicina territoriale attraverso il contributo della protezione civile.
Le disposizioni potrebbero essere più restrittive per le Regioni a rischio maggiore. Fuori discussione un nuovo lockdown, esplicitamente escluso dal premier Conte ieri sera al festival di Limes.