“Francamente deludente l’intervento di Conte in Senato. Quel che è certo è che Conte è venuto in Aula a raccontare cose già note e per altro appena pubblicate sul suo sito Facebook. Conte non viene in Senato ad ascoltare il parlamento; ma semplicemente a raccontare quel che ha già deciso di fare con i suoi esperti che hanno sostituito i parlamentari tagliati, perché considerati pressoché inutili. PD e M5S hanno tagliato 345 parlamentari, tra Camera e Senato, a meno che la decisione non venga ribaltata da un referendum, che non sappiamo quando si farà… In compenso Pd-M5S si sono inventati 450 esperti per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica. Sono le “task forces”, di esperti sanitari ed economici che finora hanno discusso di tutto, deciso di tutto, contraddicendosi su tutto!“.
Questo quanto afferma la Senatrice Paola Binetti, che continua:
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“Conte, che in Parlamento non è mai stato, perché non si è mai candidato e non è mai stato eletto, sta spostando la sua interlocuzione dal populismo delle piazze, come il M5S ha sempre fatto, all’oligarchia degli esperti , i famosi caminetti del Pd. Si oscilla tra le piazze virtuali della TV, e i pareri scientificamente dogmatici dei soliti noti. Mancano solo gli eventi diritto ad intervenire, non solo nel dialogo, ma anche nelle decisioni: i due rami del parlamento, costantemente schiacciati prima dalla decretazione d’urgenza, poi dai DPCM di stretta emanazione del Presidente, e ora dalle rituali Conferenze stampa che la TV di stato ci propina a orari regolari. Con la novità questa volta che tutti le hanno già lette su Facebook, per cui sanno già tutto. Per cui oggi in Aula tutti sapevano già tutto quello che Conte avrebbe detto“.
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