CORONAVIRUS. Quella nota sulla Gazzetta Ufficiale che pone dubbi, eravamo in emergenza dal 31 gennaio?

Italian Prime Minister Giuseppe Conte decreto aprile attends a press conference at the end of the Council of Ministers for the Coronavirus emergency at t?he Palazzo Chigi in Rome, Italy, 08 March 2020. ANSA/PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES/NO ARCHIVES

Sulla Gazzetta Ufficiale, il Consiglio dei Ministri, riporta una nota secondo cui il Governo Italiano, sarebbe stato a conoscenza della situazione di emergenza dal 31 di gennaio 2020, prevedendo misure straordinarie della durata di 6 mesi, per fronteggiare il pericolo di infezione.
Nonostante tutto, esponenti del governo, hanno sempre minimizzato, lo stesso Nicola Zingaretti, oggi ammalato di covid-19, dichiarava che in Italia c’erano solo due casi e che l’influenza ogni anno causa migliaia di morti, partecipando ad aperitivi solidali a Milano.
Viene quindi spontaneo chiedersi, perché siamo effettivamente entrati in emergenza solamente verso la fine di febbraio?
Come mai un tale ritardo nell’attuare le misure preventive, se il governo era informato?

Di seguito il testo integrale della nota, consultabile al link https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg?fbclid=IwAR02vPq95ML6UNlJr3cTIsuDfIRrxVA1jgYfrq_4eOxCiP45XByF595ReQk

“IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Nella riunione del 31 gennaio 2020 Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, ed in particolare l’articolo 7, comma 1, lettera c), e l’articolo 24, comma 1; Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 26 ottobre 2012, concernente gli indirizzi per lo svolgimento delle attivita’ propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei ministri e per la predisposizione delle ordinanze di cui all’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modificazioni e integrazioni, che, ai sensi dell’articolo 15, comma 5, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, resta in vigore fino alla pubblicazione della nuova direttiva in materia; Vista la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell’Organizzazione mondiale della sanita’ del 30 gennaio 2020; Viste le raccomandazioni alla comunita’ internazionale della Organizzazione mondiale della sanita’ circa la necessita’ di applicare misure adeguate; Considerata l’attuale situazione di diffusa crisi internazionale determinata dalla insorgenza di rischi per la pubblica e privata incolumita’ connessi ad agenti virali trasmissibili, che stanno interessando anche l’Italia; Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con riferimento alla necessita’ di realizzare una compiuta azione di previsione e prevenzione, impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettivita’ presente sul territorio nazionale; Considerata la necessita’ di supportare l’attivita’ in corso da parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie e di controllo alle frontiere aeree e terrestri; Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute ha rappresentato la necessita’ di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale di cui all’articolo 24 del decreto legislativo n. 1 del 2018; Considerato, altresi’, che il Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, iscritto nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, presenta le disponibilita’ necessarie per far fronte agli interventi delle tipologie di cui alle lettere a) e b) dell’articolo 25, comma 2, del decreto legislativo n. 1 del 2018, nella misura determinata all’esito della valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili ed in raccordo con il Ministero della salute; Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario sia sul territorio nazionale che internazionale, finalizzate a fronteggiare la grave situazione internazionale determinatasi; Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per intensita’ ed estensione, non e’ fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari; Ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie, i presupposti previsti dall’articolo 7, comma 1, lettera c), e dall’articolo 24, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la dichiarazione dello stato di emergenza; Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri; Delibera: 1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e’ dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. 2) Per l’attuazione degli interventi di cui dell’articolo 25, comma 2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 3. 3) Per l’attuazione dei primi interventi, nelle more della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento in rassegna, si provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1. La presente delibera sara’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 31 gennaio 2020 Il Presidente del Consiglio dei ministri Conte”

  1. Secondo quanto riportato in questo testo, l’emergenza potrebbe quindi durare per 6 mesi ed avere termine a fine luglio,  lasso di tempo in cui il governo può decidere di prendere provvedimenti ancora più limitanti di quelli intrapresi finora.

 

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