Sulla sua pagina facebook la Senatrice Paola Binetti (UDC) mette in guardia di come l’ombra dell’eutanasia sia realmente presente e forse anche attuata in forma velata, seppur la legge non lo prevede…
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“Nel tam tam delle notizie che affollano i nostri tg e i vari talk show i numeri del coronavirus occupano da mesi il posto principale. E nella attuale recrudescenza del virus serpeggia l’insoddisfazione generale per la carenza di letti in terapia intensiva: una sorta di minaccia che spaventa tutti. Dai professionisti impegnati nel difficile lavoro di cura, ai pazienti ricoverati sotto delicate campane di vetro che sembrano rendere più difficile il respirare, anche quando di fatto sono lo strumento più efficace nell’emergenza che stanno vivendo. Ma spaventa moltissimo anche i familiari, preoccupati del fatto che, nonostante la malattia, ai propri cari giungano le migliori cure possibili. Il sospetto, un vero e proprio incubo, che serpeggia tra tutti viene dalla Svizzera e ha il tono drastico di una società abituata a decidere senza dubbi e alternative come accade invece dalle nostre parti. La Svizzera sceglie: rianimazione negata agli anziani malati di coronavirus. Una sorta di eutanasia passiva, effettuata con la omissione di cure”.
Questo quanto denuncia la senatrice dell’Udc, e prosegue:
“Il protocollo per le cure in caso di sovraffollamento delle terapie intensive è chiarissimo e il presidente dell’ordine dei medici in Svizzera ha affermato: è pesantissimo, ma così le regole sono chiare. D’altra parte i numeri in Svizzera sono altrettanto drammatici, e forse anche più, che da noi.
L’altro giorno c’erano 6.592 contagi e 10 morti, con un rapporto di circa 500 casi ogni 100 mila abitanti. Il doppio dell’Italia, cinque volte più che in Germania. L’accademia svizzera delle Scienze mediche e la società svizzera di Medicina intensiva, nel rischio di essere travolta dal picco della pandemia, ha posto in vigore dal 20 marzo un documento, anche se ufficialmente non ancora adottato, dal titolo: ‘Triage dei trattamenti di medicina intensiva in caso di scarsità di risorse‘. E i malati sono stati classificati in vari livelli: ad ogni livello corrisponde o meno la possibilità di essere rianimati“.
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“In Olanda -continua la Binetti- poche settimane fa è stato dato il via libera all’eutanasia per i bambini sotto i 12 anni, con il consenso dei genitori, se soffrono in modo insopportabile. Dopo i 16 anni non è più necessario il consenso dei genitori. L’esperienza di questi anni mostra che una volta legalizzata l’eutanasia le garanzie sono lentamente, ma inevitabilmente, abbandonate seguendo criteri per l’accesso sempre più estesi. E pochi giorni fa, il 17 ottobre per la precisione, anche i neozelandesi hanno votato con un referendum a favore dell’eutanasia e oggi venerdì 30 ottobre saranno pubblicati i risultati finali. La decisione sull’eutanasia sarà vincolante, anche perchè le legge che consente la morte assistita per mano di un medico è stata approvata in Parlamento l’anno scorso. La legge entrerà in vigore nel novembre 2021.
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Ora in Italia, in piena ripresa della pandemia, in carenza di letti di Terapia intensiva, con un dibattito alla Camera sulla legge sull’eutanasia, che sarà sicuramente posto all’odg dopo aver approvato la discutibilissima legge Zan, come si regolerà il governo, che nulla ha fatto in questi mesi per creare letti di Intensiva e sub-intensiva, ma ha lasciato ampio spazio al dibattito sull’eutanasia?” Per la senatrice Binetti “ci sono forme di eutanasia per omissione di cura che sono ben più gravi di quanto si possa supporre, dal momento che forzano l’approvazione di una legge, con l’idea di regolamentare una prassi che in modo sottile si sta imponendo nel contesto di un mondo in cui l’eutanasia corre il rischio di diventare un diritto e la vita un peso per la comunità, soprattutto se si tratta di una vita fragile e più bisognosa di cure“.
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