Mentre a Roma è in atto un gioco di potere, roba da far impallidire “Il Trono di Spade”, in queste ore è sempre più forte il timore di un aumento dell’Iva al 25%. Ecco perché.
Indipendentemente dal fatto che si vada alle urne per eleggere il nuovo Governo (sarà la volta buona?) a fine ottobre o in primavera, bisogna mettere in sicurezza i conti pubblici, evitando così lo spettro dell’esercizio provvisorio.
Il rischio è dietro l’angolo. Se entro «fine anno la nuova legge di bilancio non fosse approvata dal Parlamento, la conseguenza sarebbe l’aumento automatico di tre punti dell’Iva (dal 22 al 25%), già iscritto nei saldi di finanza pubblica», a scriverlo è il Sole 24 Ore.
«Per evitarlo occorre reperire risorse alternative e concordare con Bruxelles un nuovo livello del deficit per il 2020, rispetto al 2,1% previsto dall’ultimo documento di economia e finanza».