Cura Italia, al via le misure: Bonus 600 euro, congedi e pmi

Il primo pacchetto di misure contenute nel decreto legge Cura Italia, previsto per sostenere le famiglie, i lavorati e le imprese nel momento di massima difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria è stato finalmente avviato. La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato ieri pomeriggio che da oggi inizierà il pagamento del bonus 600 euro per oltre 1.8 milioni di lavoratori mentre dal MiSE e dall’ABI è arrivato l’annuncio che è disponibile il modulo online che le piccole e medie imprese dovranno presentare per la richiesta di garanzia fino alla somma massima di 25mila euro.

In specifico, sono diverse le misure previste da uno dei più importanti decreti adottati finora dal governo: Bonus 600 euro ai lavoratori autonomi, finanziamenti alle piccole e medie imprese, voucher baby sitter e ammortizzatori sociali.

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Per quanto riguarda il Bonus 600 euro, saranno in pagamento delle indennità per oltre 1.8 milioni di lavoratori: l’11% è composto da liberi professionisti e collaboratori, il 67% da lavoratori autonomi e il 22% di lavoratori agricoli. In totale, sono arrivate 4 milioni di domande e restano quindi da gestire ancora 3 milioni di euro che l’INPS punta a liquidare prima della fine di questa settimana.

Per i finanziamenti alle piccole e medie imprese, da ieri è possibile presentare il modulo per la richiesta di garanzia dei prestiti fino a un massimo di 25mila euro. Lo si può trovare sul sito fondidigaranzia.it e il documento dovrà essere compilato e inviato via mail (non necessariamente certificata) alla banca o al confidi al quale ci si rivolgerà per il finanziamento. Queste misure saranno rivolte principalmente a imprese, artigiani, autonomi e professionisti.

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Per il Bonus Baby Sitter, le 40mila richieste dovrebbero oggi andare in pagamento sul Libretto famiglia, mentre per le 200 mila domande di congedo parentale speciale con il pagamento della retribuzione al 50% per massimo 15 giorni, gran parte sono già state anticipate dalle aziende ai dipendenti.

Infine, la cassa integrazione ordinaria è stata richiesta da 300 mila imprese per 4.5 milioni di lavoratori: quasi la metà degli importi è stata anticipata dai datori di lavoro mentre la parte restante dovrebbe essere pagare entro 30 giorni.