Decreto Aprile, ecco la prima bozza con tutte le misure: arrivano altri bonus

In attesa di una sua approvazione e pubblicazione in via definitiva probabilmente entro settimana prossima, sarebbe emersa la prima bozza del Decreto Aprile, il nuovo provvedimento previsto dal Governo per sostenere lavoratori, famiglie e aziende in difficoltà. Sono soprattutto gli aiuti a quest’ultime che hanno creato contrasti nella maggioranza, rinviando così l’approvazione definitiva della norma.

Le novità saranno tante: dal Reddito di emergenza fino all’allargamento dei requisiti per il reddito di cittadinanza, dalla porga degli ammortizzatori social COVID a tutto ottobre prossimo alla moratoria dei licenziamenti per giusta causa, fino alle risorse e incentivi al Terzo Settore. Il ministro dell’Economia Gualtieri ha prefigurato il varo dei sussidi entro la prossima settimana, anche per attendere le indicazioni dall’Europa sugli aiuti di Stato, propedeutiche alle regole di ingaggio i Cassa depositi e prestiti nel sostegno al capitale delle imprese in difficoltà. Temporanee nazionalizzazioni per le quali sarebbero pronti fino a 50 miliardi.

In queste ore sarebbe iniziata a circolare la bozza del decreto legge, per ora composto di 44 articoli destinati probabilmente ad aumentare. Non c’è alcun accenno alla Cassa Depositi e Prestiti, ma nelle prossime ore verranno definiti nuovi dettagli. Ma la questione di fondo più difficile da risolvere resta quella degli aiuti alle imprese: per questo si era parlato di un sostengo di 10 miliardi a fondo perduto a sostegno delle attività produttive.

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Il primo, attesissimo sussidio dovrebbe essere il reddito di emergenza, ovvero la misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in conseguenza dell’emergenza Coronavirus e per cui la richiesta va presentata entro luglio prossimo. Il sussidio dovrebbe ammontare da 400 euro mensili come base a 800 euro, in proporzione al numero di componenti del nucleo familiare. Oltre alla residenza italiana, i requisiti saranno un reddito mensile inferiore al reddito di emergenza, un patrimonio mobiliare al di sotto dei 10mila euro (fino a un massimo di 20mila considerando altri componenti della famiglia), un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) sotto i 15mila euro. Si potrà sommare al reddito di cittadinanza, ma senza superarne il limite. Potrà essere richiesto all’INPS e presentato secondo le modalità che verranno fissate dall’Istituto e sarà erogato per tre mesi.

Dovrebbero cambiare e allargarsi i requisiti reddituali e patrimoniali per ottenere il Reddito di Cittadinanza, se si conteranno le domande di accesso presentate dal primo luglio al 30 ottobre 2020: la soglia ISEE dovrebbe salire a 10mila euro, quella del patrimonio immobiliare a 50mila, quella del patrimonio mobiliare a 8mila.

Ci sarà la Cassa integrazione ordinaria, per un massimo di 18 settimane, fino al 31 ottobre 2020, confermando anche gli assegni familiari per chi la riceverà. Sarà prevista anche per chi è in Cassa integrazione straordinaria, prevedendo anche la sospensione di quest’ultima che riprenderà in coda all’ordinaria. Confermata fino a tutto ottobre anche la Cassa integrazione in deroga, sempre con causale Covid-19. Prevista anche la proroga di mesi due per Naspi e Dis-Coll in scadenza tra il primo febbraio e il 30 aprile 2020. Chi riceve i vari ammortizzatori sociali o i redditi di emergenza e di cittadinanza, potrà essere impiegato nel settore agricolo per un massimo di 60 giorni e una retribuzione massima di 2mila euro, da aggiungersi ad altre entrata. Prolungata da due a cinque mesi la moratoria dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo.

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Confermata l’indennità di 600 euro anche per aprile per i beneficiari del mese di marzo. Per i liberi professionisti titolari di Partita IVA, iscritti alla Gestione separata e che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, a maggio arriverà un’indennità di 1000 euro. Stessa cifra per i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che hanno interrotto il apporto di lavoro. Per gli autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago e che hanno cessato attività o subito un taglio di almeno il 33% del fatturato del secondo bimestre 2020, arriveranno 1000 euro. Previsti indennità e bonus anche per gli addetti stagionali del turismo, delle terme, per quelli dello spettacolo, sport, vendite a domicilio e per gli intermittenti, mentre ci saranno indennità tra i 400 e i 600 euro ad aprile e maggio per i lavoratori domestici.

Sale a 1200 euro il bonus baby-sitting e si estende anche ai servizi educativi territoriali, centri ricreativi e servizi per la prima infanzia. Il bonus sale a 2000 euro per medici, infermieri e operatori sanitari. Previsti altri 12 giorni di permessi retribuiti a maggio mentre i congedi speciali, al 50% della retribuzione per i genitori con figli sotto i 12 anni (un massimo di 30 giorni) sono estesi a tutto settembre. Per quest’anno viene introdotta la detraibili delle spese per i centri estivi relativi agli under 16 (fino a 300 euro e con reddito sotto i 36mila euro).

Per le imprese, oltre alla moratoria dell’aumento della contribuzione per i contratti a tempo determinato rinnovati entro il 31 agosto, sarà previsto un “Fondo formazione” che servirà per accompagnare la graduale ripresa del lavoro: verrà soprattutto favorita la “rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, finalizzando parte dell’orario di lavoro a percorsi formativi”. Il costo sarà a carico del Fondo nuove competenze dell’Anpal, con dotazione iniziare di 230 milioni di euro.

Vengono allargati anche al terzo settore le risorse INAIL e Invitalia per i dispositivi di sicurezza individuale impiegati nelle imprese. Dovrebbe essere previsto anche un incremento di 130 milioni del Fondo terzo settore, credito d’imposta del 50% (fino a un massimo di 20mila euro) per le spese di panificazione degli immobili e sospensione del canone di affitto fino al 31 maggio.