L’approvazione del decreto Aprile è ufficialmente slittata a maggio. Il Consiglio dei Ministri che si sarebbe dovuto riunire oggi, infatti, è saltato, poiché ancora troppi sono i nodi da sciogliere e il dibattito acceso che si sta consumando in Parlamento ha costretto il Governo a modificare la propria agenda, nella speranza di riuscire a trovare un accordo che coinvolga tutte le parti politiche.
Il principale terreno di scontro ha riguardato quei Bonus che il Governo sta valutando di prorogare e riconoscere a cittadini, famiglie e aziende in difficoltà. Non dovrebbe essere a rischio il bonus autonomi e per partite IVA, ma probabilmente gli aiuti arriveranno a maggio e giugno, con condizioni leggermente diverse.
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Una delle condizioni dovrebbe riguardare un aumento del bonus autonomi da 600 a 800 euro, ma si sta studiando un piano di intervento che ridefinisca la platea dei beneficiari, probabilmente basandosi sull’imposizione di precisi limiti reddituali. In teoria, però, la mensilità di aprile dovrebbe essere confermata in automatico per chi ha già ricevuto il Bonus 600 euro, mentre il discorso dei possibili limiti ai beneficiari dovrebbe riguardare la mensilità di maggio.
Altra questione lasciata irrisolta riguarda il reddito di emergenza. I destinatari saranno i lavoratori precari, quelli che al momento sono rimasti esclusi sia dal bonus autonomi, sia dalla cassa integrazione, sia da tutte altre misure di sussidio statale. Alcuni partiti vorrebbero proseguire per approvarlo, mentre per altri andrà meglio definire la sua natura e la modalità di riconoscimento: la definizione dei requisiti per ottenerlo, se sarà un’estensione del reddito di cittadinanza, se verrà erogato come qualsiasi bonus, quale sarà l’ente preposto a erogarlo, se sarà legato a un impegno da parte dei beneficiari a contribuire laddove necessario, per esempio nel lavoro nei campi. Un’idea, quest’ultima, particolarmente appoggiata dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che si è infatti attirata diverse critiche da chi sostiene che si trattino di fatto di lavori forzati.
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Non chiaro è anche il destino del bonus famiglia: bisognerà definire il quando e a chi verrà destinato, se bisognerà fare delle distinzioni tenendo conto del numero di membri familiari o del reddito. Tutte domande a cui bisognerà dare una risposta entro il 6 maggio, termine ultimo per approvare il decreto.
Nel nuovo intervento saranno previste le estensioni degli ammortizzatori sociali, confermando gli aiuti già previsti con il decreto Cura Italia. Saranno necessari ben 13 miliardi di euro per un totale di 9 settimane di copertura. Sarà prorogato anche il divieto di procedere ai licenziamenti finché è in corso l’emergenza.