Dovrebbe mancare sempre meno all’approvazione definitiva del Decreto Rilancio. Il testo del decreto è ancora in bozza, ma nelle ultime modifiche della versione che ha cominciato a circolare dovrebbe risultare molte delle novità annunciate in queste settimane: tra queste, il bonus 1000 euro per stagionali, anche se non per tutti.
Il bonus di questa cifra, infatti, riguarderà soltanto il settore del turismo. In particolare modo, l’art. 89 (“Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19”) al comma 6 è così riportato:
“Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro.”
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Secondo il comma 5 dello stesso articolo, per la mensilità di aprile ai beneficiari dell’indennità prevista dal Cura Italia a marzo verrà riconosciuto ancora il bonus 600 euro. Con una novità per i lavoratori in somministrazione:
“La medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegatipresso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.”
Pertanto, coloro che con contratto da dipendente o in somministrazione hanno cessato il rapporto di lavoro in maniera involontaria nell’ultimo anno fino al 17 marzo 2020 hanno diritto al bonus 1000 euro per gli stagionali a maggio.
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Il Decreto introduce però una nuova categoria di stagionali: se finora si erano considerati solo gli stagionali del settore del turismo, il decreto prevede un bonus anche per quelli appartenenti ad altre aree, ma solo di 600 euro.
“È riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun mese, ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.”