Rubrica di economia e finanza a cura di Mario Rugini
#DecretoCuraItalia, il prestito fino a 25mila euro, consigli pratici
Tra le novità del #DecretoCuraItalia e del #DecretoRilancio appena approvato, vi è il prestito di 25mila euro, garantito dallo Stato. Questa, è una delle questioni recenti frutto di un aspro dibattito.
In base alla normativa, si tratta di una operazione semplice e facilmente accessibile ma, nella pratica sono stati segnalati ritardi e criticità.
Innanzi tutto la richiesta va fatta compilando un apposito modulo scaricabile dal sito ufficiale del Ministero dell’Economia, di seguito il link :
https://www.fondidigaranzia.it/normativa-e-modulistica/modulistica/
Il finanziamento, erogabile fino ad un massimo di 25mila euro, è pari al 25% dei ricavi certificati nel 2019. Spetta a imprese, esercenti commerciali, partite Iva e professionisti. In pratica, per ottenere questo prestito, bisogna avere dichiarato un fatturato di almeno 100mila euro.
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Il prestito è restituibile fino a 6 anni. Ha un pre-ammortamento, ovvero si pagano solo gli interessi, fino a 24 mesi. Il tasso di interesse è crescente e va dallo 0,2% del primo anno fino all’1% del sesto.
La richiesta in banca, non deve essere fatta di persona. Può essere altresì gestita telematicamente e, la stessa Banca, dal 17 aprile, può inviare la richiesta direttamente sul portale del Fondo di garanzia per le PMI.
Criticità
Va detto che non tutte le Banche hanno aderito alla convenzione con lo Stato, sul sito sono elencate le Banche che hanno aderito alla convenzione, anche se non è ancora chiaro se per le Banche convenzionate è obbligo concedere la richiesta.
Questo è il primo punto critico, ricordiamoci infatti che è la Banca a prestare i soldi e che lo Stato fa da garante.
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Pertanto siccome non è obbligatorio chiedere il prestito alla propria Banca è consigliabile rivolgersi a più Istituti di credito valutando inoltre se gli stessi adottano procedure di lavoro in remoto che consentono di gestire la pratica in via telematica senza venir meno agli obblighi di identificazione della clientela.
Questo è il secondo punto critico perché prima di perdere tempo è necessario verificare se la Banca che gestisce la pratica è tecnologicamente e giuridicamente in grado di gestire una operazione nuova con un soggetto non cliente.
Se l’aspetto tecnologico è facilmente superabile, il nodo cruciale è rappresentato dal divieto di consolidare posizioni debitorie già aperte utilizzando la liquidità ottenuta.
LEGGI ANCHE -> Da un punto di vista giuridico infatti sia l’Associazione Bancari Italiani, sia la Guardia di Finanza hanno chiarito che le Banche non possono consentire all’azienda richiedente di accedere ai finanziamenti garantiti (fino a 25mila euro) per compensare/rimborsare prestiti già accesi in precedenza (per prestiti si intende sia lo scoperto di conto corrente sia altre forme di prestito).
Da non dimenticare
Ricordiamoci che per accedere a questo prestito si fanno delle dichiarazioni sulle finalità di utilizzo e sulle motivazioni/cause della necessità dello stesso e fornire informazioni mendaci può configurarsi come reato.
Qualora questa cosa venisse fatta scattano sanzioni e controlli si va dalla semplice perdita delle garanzie alla truffa ai danni dello Stato.
Non va dimenticato infatti che tutte le informazioni inerenti patrimonio e debiti del richiedente vengono evidenziate comunque nella pratica perché correttamente le Banche devono tutelare la loro operatività fornendo informazioni aggiuntive sulla situazione debitoria del richiedente.
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In parole semplici questo finanziamento per essere considerato fattibile deve essere un nuovo debito e quindi aumentare l’esposizione complessiva dell’ammontare richiesto.
Questo significa che se si hanno già 10mila euro di finanziamento i 25mila per essere concessi non possono annullare e sostituire i precedenti 10mila.
Alla luce delle criticità emerse è consigliabile, prima di richiedere questo prestito, rivolgersi a più istituti di credito, diffidare da chi promette tempi eccessivamente veloci e soprattutto scartare completamente chi consiglia o peggio ancora subordina la concessione ad estinzione di debiti pregressi.
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