Nei mesi estivi Roma diviene teatro di eventi culturali di ogni genere. Da molti anni a questa parte il cinema all’aperto è un’iniziativa molto apprezzata. Il famoso cinema sotto le stelle: un clima affascinante capace sempre di coinvolgere il pubblico per vivere emozioni uniche. Ma purtroppo questa magia, nelle 37 piazze di Roma è negata a chi non vede, chi non sente o dal disabile sensoriale in genere.
Abbiamo intervistato Giuliano Frittelli, presidente della Sezione Territoriale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma, a proposito dell’assenza di audiodescrizione nelle arene estive della capitale per disabili sensoriali.
Potrebbe parlarci del problema della mancanza di audiodescrizione nelle arene estive per disabili sensoriali?
L’estate romana è completamente priva di audiodescrizioni di contenuti cinematografici, quindi una persona con disabilità visiva, anche se partecipa ad eventi, non può fruire appieno dei contenuti. Roma offre tante opportunità, specialmente in estate all’aperto, e questo è importante sia per i turisti che per i propri cittadini. Purtroppo però non viene contemplato il discorso delle audiodescrizioni per i non vedenti, o come avviene per la sottotitolatura per i non udenti.
Questa problematica sta nascendo ora o c’è sempre stata?
Questo è un vecchio problema, è un tema a cui noi cerchiamo di trovare una soluzione da diverso tempo, cercando di sensibilizzare l’amministrazione capitolina e gli organizzatori facendo comprendere l’importanza di un contenuto audiodescritto per tutti i cittadini, al fine di eliminare, anche nel campo culturale delle discriminazioni e un modus operandi di tanti anni fa, ma che non rispecchia più l’esigenza di cultura e di partecipazione dei disabili di oggi.
Stiamo cercando inoltre di sensibilizzare ad esempio il Festival del Cinema di Roma che da tanti anni non prevede contenuti audiodescritti, eppure c’è una normativa, la legge cinema nr 220/2016 sul Tax Credit, a livello nazionale, che obbliga tutti i produttori cinematografici a realizzare un’audiodescrizione, proprio per dare pari opportunità culturali a tutti.
Qual è, se esiste, la città modello (in Europa o nel mondo) a cui ci si potrebbe ispirare (in termini di assenza di barriere sensoriali)? Come immagina il futuro per un disabile a Roma?
Per quanto riguarda città europee, diciamo che ci sono varie attività di questo tipo in diversi centri e location d’Europa. Tuttavia posso affermare che non c’è una città ideale. Diciamo che nei paesi anglosassoni sono obbligatorie le audiodescrizioni in questo campo. Il nostro impegno, la nostra idea di una città ideale è quella di una città per tutti in cui tutti quanti possano fruire dei servizi e delle attività culturali in base alle loro peculiarità. Quindi è importante pensare ed eventualmente proporre come guida, come città campione proprio Roma per cercare di far cambiare questa cognizione. L’obiettivo che noi abbiamo è che per il Giubileo 2025 Roma diventi una città accessibile per tutti e potenziare soprattutto l’attività culturale e di mobilità della nostra città.
È molto importante che tutti questi obiettivi vengano raggiunti, affinché ogni persona possa tutelare la propria dignità, possa godere dei propri diritti e possa sentirsi accolta all’interno di un gruppo in cui tutti, nessuno escluso, sono uguali e considerati allo stesso modo al di là di ogni muro sensoriale.