La questione femminile è un concetto che nemmeno dovrebbe esistere, perché vorrebbe dire che uomo e donna sono finalmente considerati individui che godono della stessa condizione. Così non è purtroppo e allora le Istituzioni corrono ai ripari introducendo tutele e aiuti al sesso più vessato. Anche Roma si produce in questo esercizio teso al riequilibrio delle identità. Tuttavia mentre per alcuni Municipi dei provvedimenti appaiono naturali, in certi altri questi vengono bloccati e non condivisi. E’ il caso scoppiato al IV Municipio che vede contrapposta Maggioranza e Opposizione proprio su questo tema.
Posizioni diverse, quali le ragioni?
I consiglieri di opposizione in quota M5S al IV Municipio accusano il Pd di “confusione e di difficoltà nell’espressione di un pensiero unico”, come riporta la consigliera Roberta Della Casa in un comunicato.
Il gruppo d’opposizione premette che al IX Municipio è stata approvata all’unanimità la risoluzione per la tutela delle donne vittime di violenza. Questa risoluzione prevede l’accoglienza della vittima, già nelle prime ore successive alla denuncia, in strutture capitoline o strutture private o alberghiere.
Nel comunicato è spiegato che la medesima mozione presentata nel IV è invece ritenuta dalla maggioranza “inaccettabile e bocciata poiché l’utilizzo delle strutture citate non è condivisibile”. La Della Casa sintetizza il proprio sdegno dicendo che quindi “le donne che fuggono dalla violenza nel quartiere Eur troveranno sostegno immediato, mentre quelle invece del quartiere San Basilio, dovranno continuare a subire”.
Nella risoluzione si fa la premessa che tra le finalità dell’Amministrazione Capitolina c’è l’obiettivo di offrire sostegno alle donne (ed ai loro figli) che subiscono violenze o maltrattamenti. Da tempo Roma Capitale interviene in questo ambito e il Dipartimento Pari Opportunità assicura servizi a donne, sole o con figli, vittime di violenza grazie ai Centri Antiviolenza, a tre Case Rifugio e a cinque case per la Semiautonomia.
Molte richieste d’aiuto sono inevase
Con molta probabilità anche per gli effetti del Covid, che hanno obbligato a convivenze forzate e continue, si è registrato un incremento del 50% dei casi seguiti dalla rete di Assistenza. A causa di tale aumento ben 68 casi di richieste d’aiuto sono rimaste inevase per mancanza di posti. Le cronache raccontano di donne maltrattate che coraggiosamente decidono di sottrarsi alle violenze domestiche. Purtroppo però non trovano risposte pronte da parte delle istituzioni per una immediata sistemazione in alloggi di emergenza.
E’ per cui indispensabile prevedere strutture per il ricovero nelle prime 24/48 ore per le donne ed eventualmente per i loro figli.
Trovare alloggi temporanei immediati
La deliberazione della Giunta Capitolina n.63 del 2017 ha attivato il protocollo “Hotel solidali“. Una risoluzione che offre assistenza alloggiativa a chi è rimasto senza casa per calamità naturali, incendi, crolli, ecc… La mozione propone proprio di poter approfittare di tali strutture grazie ad accordi con le Associazioni romane per ospitare in emergenza le donne vittime di violenza fuggite dalla propria abitazione. Il modello Hotel solidali potrebbe essere utilizzato per la pronta reperibilità di strutture ricettive.
Come detto però, prescindendo da tutte le considerazioni, la Giunta del IV Municipio non considera attuabile questa proposta. Lo scontro maggioranza-opposizione continua così la propria azione di reciproco contrasto. Peccato che a farne le spese siano proprio le donne vittime di violenza.
Foto: quibrianzanews.com