Dopo 10 anni i reati ricominciano a salire. Per alcuni la colpa è del governo

I dati mostrano una risalita della criminalità con l’aumento dei reati per la prima volta dal 2013. Il picco a Roma e nelle grandi città italiane. Il numero di reati denunciati in Italia torna a crescere. Avevamo registrato valori discendenti dal 2013 al 2019, ulteriormente in calo ovviamente durante il periodo della pandemia. Adesso invece, il Paese registra una risalita pericolosa delle attività criminali. Questo è quanto risulta dai dati del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, pubblicati dal Sole 24 Ore.

Le città

Tra le aree più interessate dal fenomeno della criminalità, sulla base delle denunce per 100 mila abitanti, Milano è la città che risulta in testa alla triste classifica. Roma segue a ruota e sale dal terzo al secondo posto, incrementando dell’11% i reati rispetto allo scorso anno. Terza Firenze e quarta Rimini. Anche se per quest’ultima va considerato il grosso flusso di persone per il periodo delle vacanze. Proseguendo nella classifica, le città che seguono sono Torino, al quinto posto, Bologna 6°, Prato 7° e Imperia 8°. Il nono posto delle città dove si registra maggiore criminalità, che era occupato da Napoli, è ora appannaggio di Venezia. Chiude la top ten Livorno al 10° posto. Napoli che, come detto lascia il 9° posto, va a collocarsi come 12esima.

A Milano e Roma il grosso dei reati

Le due grandi città, Milano e Roma contano insieme circa il 15% dei reati denunciati in totale in tutto il territorio italiano. Questo è anche logico, poiché il maggior numero dei reati si concentra appunto nelle grandi città, non solo per il numero della popolazione ma anche per le molte “opportunità”.

Perché la tendenza al rialzo

Le ragioni della risalita dei reati sono diverse e tutte comunque relative all’incertezza economica. Inflazione, buste paga insufficienti, aumento dei prezzi, caro-bollette e mutui saliti vertiginosamente. Ma c’è un elemento che secondo alcuni ha determinato il picco: la colpa sempre secondo costoro, sarebbe delle politiche del governo, che hanno tagliato i sostegni alla povertà. Questo avrebbe avuto effetti disastrosi su chi non può contare su fonti di reddito alternative, inducendolo a commettere piccoli reati. Una nota significativa che avvalorerebbe questa tesi è quella relativa alla forte crescita dei furti nei supermercati di generi alimentari.

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