DPCM, arriva nuovo Decreto: “Restano aperte solo scuole, supermercati e uffici vietati spostamenti fra regioni”

Se la situazione non fosse estremamente seria quasi drammatica, visto il conteggio, come riporta quifinanza.it, odierno dei contagiati verrebbe da dire che ci si appresta ad entrare in uno “scenario 3 e mezzo”. Il DPCM 24 ottobre, pensato per durare due settimane (il nuovo decreto sarebbe dovuto arrivare il prossimo 8 novembre), è infatti già diventato “vecchio” e il Governo si appresta a redigere ed emanare un nuovo decreto.

La firma e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del documento dovrebbe arrivare lunedì ed entrare in vigore a partire dal prossimo 2 novembre. Prima di quella data, però, Conte vorrebbe fare un passaggio in Parlamento e, già da venerdì, avrebbe aperto un canale con il Presidente della Camera dei Deputati e la Presidentessa del Senato per una convocazione veloce delle due Camere. L’unico elemento certo, al momento, è che il DPCM 2 novembre conterrà misure ancora più restrittive rispetto a quello precedente.

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Nuovo DPCM 2 novembre: lockdown locali e stop agli spostamenti tra regioni
L’obiettivo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’Esecutivo è quello di evitare una chiusura generalizzata, che riguardi l’intero territorio nazionale. Per questo, nel DPCM 2 novembre dovrebbe prevedere l’istituzione di una serie di “zone rosse” in quelle aree del Paese dove l’indice di trasmissibilità Rt è superiore alla soglia dell’1,5.

Al momento ci sono diverse regioni e diverse città che rischiano un nuovo lockdown, ma dal 2 novembre la situazione sarà sicuramente più chiara. Non va esclusa la possibilità di un nuovo stop agli spostamenti tra regioni, così da evitare che il virus circoli sull’intero territorio comunale e possa ulteriormente incrementare la pressione sui sistemi sanitari già vicini al collasso.

Nuovo DPCM 2 novembre: nuove chiusure per attività produttive e commerciali
Con il DPCM 2 novembre dovrebbe inoltre prevedere la chiusura di altre attività, che andrebbero così a sommarsi a quelle previste dal DPCM 24 ottobre. Se la scorsa settimana la “Spada di Damocle” era caduta sulla testa di gestori di bar, ristoranti e palestre, questa volta la scure dovrebbe cadere sui centri commerciali e altre attività ritenute non necessarie. Al momento, dunque, dovrebbero “salvarsi” fabbriche, supermercati e uffici, ma non è da escludere un ulteriore incentivo allo smart working e al lavoro da casa, laddove sia possibile.