E poi ci sono i russi, quelli buoni, che protestano contro la guerra e in 3000 finiscono agli arresti

Sfidano il divieto del regime e scendono in piazza per protestare contro la guerra e contro Putin. Hanno cartelli contro la guerra gridano slogan contro il presidente, chiedono la fine immediata dei combattimenti e invocano la pace. Sono i russi che non possono proprio accettare una guerra che vede fratelli contro fratelli e sono a decine di migliaia. Ma la repressione del governo di Putin negli ultimi tre giorni ne ha arrestati oltre 3000.

Le proteste contro l’invasione dell’Ucraina sono iniziate con gruppi locali di attivisti dei diritti umani e civili. Rapidamente però si sono uniti alle manifestazioni migliaia di cittadini. Uomini, donne, giovani, lavoratori e nomi noti della società civile. Sono tutti consapevoli che rischiano di essere fermati e arrestati, ma il sentimento comune chiede la fine della guerra. Sono in molti quelli che si dicono disgustati dall’essere gli aggressori che stanno provocando la morte di troppe persone.

Il tribunale di Mosca ha condannato a 10 giorni di prigione Kirill Goncharov, il vice capo moscovita del partito d’opposizione Yabloko, con l’accusa di aver organizzato manifestazioni nella capitale.

Molti cittadini russi per aggirare il divieto di manifestare ricorrono a forme di protesta alternative scrivendo su borse, magliette o altri capi e accessori d’abbigliamento, delle frasi per dire No alla guerra.

Foto: The West Australian – thewest.com.au