Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è praticamente dall’inizio del conflitto che chiede a gran voce armi all’Occidente. Chiede la chiusura degli spazi aerei, chiede anche un intervento diretto, sebbene consapevole che non potrebbe avvenire senza trasformare tutto in una guerra mondiale. Il popolo ucraino intanto sta soccombendo sotto i colpi dell’esercito russo. In Ucraina vengono distrutte intere aree e i civili sono coinvolti loro malgrado nella guerra.
Ieri l’agenzia di stampa tedesca Dpa ha reso noto un presunto patto nella Nato, nel quale i Paesi aderenti si impegnano a non fornire armi offensive all’Ucraina. Un accordo finalizzato a non estendere il conflitto su scala mondiale. Naturalmente nulla osta che un Paese decida di fornire armi a titolo personale e non sotto la sigla della Nato.
E’ in quest’ottica che evidentemente l’amministrazione Biden si prepara ad un invio di potenti armi all’Ucraina. Le armi dovrebbero partire alla volta di Kiev già dalla prossima settimana e si tratta di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS. Armi che Zelensky chiede da sempre. Questi armamenti prodotti in USA sono in grado di sparare razzi a raffica, a distanza di centinaia di chilometri. Una gittata simile permette di raggiungere obiettivi più lontani rispetto a qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina. Da Kiev, il parere è che con questi sistemi di lancio di missili, il conflitto potrebbe avere una svolta.
Anche se iniziano ad affiorare pareri e teorie su quella che potrebbe essere una inevitabile resa parziale dell’Ucraina, è chiaro che negli Usa l’auspicio è di vedere schiacciato Putin. Biden sta giocando così le sue carte dotando l’esercito ucraino di potenti armi offensive, ma ci sarà sicuramente da aspettarsi la risposta del Cremlino…