Il percorso ha inizio da Fonte Martino, un antico fontanile che si trova nell’omonima via accessibile dalla provinciale che collega Arsoli a Cervara di Roma, si tratta di una camminata poco impegnativa, con un paio di tratti in pendenza faticosi.
La durata è tra i 50 minuti e 1,20h, a seconda del passo sostenuto e si possono raggiungere i ruderi del torrione di origine medievale, denominato La Prugna, secondo le menzioni risalenti al XV secolo, dove si cita un Fundus Apruneus, edificato certamente, per il controllo dei territori della Marsica e della Valle dell’Aniene, durante l’epoca dei castelli, dove era fondamentale dominare le montagne, per avvistare e prevenire le invasioni; in quel periodo infatti imperversavano i Saraceni, che in alcune zone erano persino riusciti a stanziarsi con delle enclavi, come vedremo prossimamente sulle pagine de Il Prometeo.
Dal fontanile si sale fino a dei vasconi a quota 900 mt .s.l.m, proseguendo nel bosco, costeggiando la montagna, seguendo il sentiero, ben indicato con i classici segnali dipinti di bianco e rosso, attraversando tratti leggermente scoscesi e piccole salite, si potrà già avvistare il torrione abbarbicato sopra una piccola collina posta sul costone opposto.
La panoramica offre la vista sui Monti Ruffi e alcuni paesi, tra cui Marano Equo, Rocca Canterano e Anticoli Corrado, mentre Roviano appare sui Lucretili, Arsoli nella valle al di sotto del sentiero, che bisogna sempre seguire in salita, per evitare di perdersi e sempre tenendo la destra, fino a sbucare su un ampio prato; ora la torre sarà sempre più vicina, alla sinistra, basta proseguire tenendola sempre alla propria sinistra fino a raggiungere una croce commemorativa di ferro.
Il posto è suggestivo, vi sono i ruderi del torrione e diversi ambienti, che probabilmente erano adiiti ad edifici di servizio e abitazioni; il borgo venne probabilmente abbandonato a causa della sua difficile accessibilità, in epoca in cui non sussisteva più il pericolo di grandi invasioni, ma sembra che venne occupato dai briganti di Marco Sciarra e che la distruzione, sia da attribuire o a una guerra tra bande rivali, o più probabilmente agli stessi abitanti di Arsoli e Cervara di Roma, stanchi delle incursioni del bandito.
Il percorso, oltre ad offrire interessanti vedute panoramiche e basi di storia, offre spunto anche per i cercatori di funghi e di asparagi, di cui la zona è ricca, così come abbiamo potuto personalmente appurare durante il nostro sopralluogo.