Alcuni anni fa il sistema televisivo arrivò ad un’autoregolamentazione che istituiva la cosiddetta “fascia protetta” durante la quale le emittenti avrebbero evitato di trasmettere scene improprie ed inadeguate alla visione dei minori. La stessa regola in realtà è valsa anche per la pubblicità, anche se le scappatoie sono tante.
Non adatto ai minori
Il bollino rosso che indica che il programma non è adatto ai minori. Un’indicazione che però a poco vale se questi si dovessero trovare soli davanti all’apparecchio televisivo. Gli esperti hanno anzi rilevato che in quelle condizioni il minore si sente preso dalla voglia di trasgredire. Spetta per cui agli adulti vigilare affinché tutto ciò sia scongiurato. Senza voler apparire dei moralisti censori dell’ultima ora, va tenuto conto che “i cattivi maestri” sono spesso sottovalutati nella loro attività e il proselitismo è un automatismo psicologico difficile da contenere e prevedere.
Carlo Giovanardi e Luisa Santolini, a suo tempo rispettivamente responsabile governativo delle politiche familiari e Presidente del Forum delle Famiglie, hanno presentato un esposto al Comitato di Applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori.
L’esposto è in merito ad un episodio della serie di telefilm 9.1.1 intitolato “Luna piena” e mandato in onda su RAI 2 venerdì 7 gennaio alle 19,40.
Un prodotto chiaramente destinato al pubblico adulto e non alla visione di giovanissimi o di bambini, che visto l’orario avrebbero potuto essere davanti al televisore. Magari nella loro stanzetta mentre la mamma è occupata per le operazioni della preparazione della cena e quindi ignara della trasmissione.
Senza dubbio inadeguato
Un telefilm pieno di scene e dialoghi non certo da fascia protetta e, hanno spiegato Giovanardi e Santolini, con scene di violenza inaudita e ripugnanti. Ad esempio in una sequenza c’è un licantropo nudo, coperto di sangue che viene ucciso dalla polizia mentre è intento a cibarsi di un uomo. Un’altra scena mostra un gruppo di donne incinte, alle quali in palestra si rompono contemporaneamente le acque e partoriscono con l’aiuto dei Vigili del Fuoco. Nella scena inoltre è evidenziato che una di loro stava facendo una gestazione per altri… Altra chicca è la scena di una lesbica a letto con la moglie impegnata poi nel tradimento della stessa, con un’amante ex detenuta. Poi ancora, si assiste ad un uomo al quale un vigile estrae dall’ano un lungo verme solitario.
Come detto non si vuol sembrare necessariamente dei puritani baciapile o dei benpensanti da romanzo ottocentesco, ma ci vuole poco per comprendere che certa roba non può passare in orari stabiliti. Oltre ai cattivi esempi, si rischia di ingenerare piccoli shock emotivi ai più fragili e in ogni modo certe estremizzazioni alla Tarantino prevedono uno stomaco educato a contenuti raccapriccianti.
Giovanardi e Santolini chiedono nell’esposto che una volta che il Comitato avrà accertate le violazioni, provveda all’applicazione delle sanzioni previste. La tv di Stato non può mostrare disinvoltura o mancanza di attenzione alla messa in onda di contenuti incompatibili per la fascia protetta. Ne va della tutela dei minori.