Espropri per il Ponte sullo Stretto. Lo stato paga anche parenti di boss e condannati

I soldi per gli espropri dei terreni per la costruzione del Ponte dello Stretto di Messina andranno anche a condannati per mafia e ai parenti dei boss.

Vibo Valentia

A Limbadi, Comune della provincia di Vibo Valentia, il denaro degli espropri andrà ai rappresentanti della cosca Mancuso e ai parenti dei boss. In quella zona è infatti in costruzione, in un’area rurale chiamata Petto, un deposito per materiale inerte. Per questa realizzazione saranno espropriati dallo Stato 70 mila metri quadrati di territorio. 60mila di questi sono di proprietà del clan Mancuso. E’ una frazione dei 3,7 milioni di metri quadrati che saranno espropriati, per un totale di quasi 3mila proprietari.

Nell’elenco degli espropri figurano anche i soldi da destinare a Carmina Antonia Mancuso, la figlia dell’ormai defunto Francesco, figlio di Giuseppe. Don Ciccio Mancuso nel 1993, mentre era latitante, si candidò al Comune di Limbadi e ottenne un record di preferenze.

Giuseppe, il più giovane dei fratelli di Francesco, è detenuto al regime del 41bis. Molti parenti del clan riceveranno denaro per gli espropri.

Francesco Naso

Stessa sorte in merito agli espropri, varrà per Francesco Naso, condannato a 18 anni per associazione mafiosa. E’ proprietario di 2.700 metri quadrati di terreno destinato a pascolo e uliveti. Questi saranno espropriati e a lui spetterà il giusto indennizzo da parte dello Stato.

Nicotera

Carmela, figlia di don Ciccio Mancuso, è proprietaria di 21 mila metri quadrati di terreno nel Comune di Nicotera, sempre nella provincia di Vibo Valentia. Riceverà un’indennità di occupazione temporanea. Su questo punto, spiega Il Fatto Quotidiano che: “Ai sensi dell’articolo 49 del Testo Unico sugli espropri per fini di pubblica utilità. Riceverà un 12esimo di ciò che avrebbe avuto dall’esproprio dell’area. Il quotidiano scrive che “Nella migliore delle ipotesi, la società del Ponte pagherà fino al 2032.

Foto: vanityfair.it

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