Il problema dello spopolamento dei piccoli comuni di montagna, rappresenta una problematica di grande rilevanza, un fenomeno crescente, che genera effetti devastanti non solo per le aree direttamente interessate, ma per l’intera economia regionale. Il Comune di Filettino è il Comune più alto del Lazio in prossimità sul confine che delinea il Lazio e l’Abruzzo, ed è purtroppo soggetto a questa piaga dello spopolamento, argomento affrontato nel programma per le amministrative del prossimo 14-15 maggio dalla lista “Naturalmente Insieme per Filettino” dell’ex Sindaco Paolo De Meis. “Lo spopolamento di un paese –commenta Paolo De Meis- è un fenomeno che rappresenta un grave limite alla crescita e allo sviluppo complessivo del territorio, con conseguenze negative sotto diversi punti di vista. Quando la popolazione di un luogo, che rappresenta l’identità, la tipicità e l’espressione della storia di quel luogo, decide di abbandonarlo per spostarsi altrove, si innescano una serie di processi a catena che, se non affrontati e risolti per tempo, sono destinati a sortire effetti negativi irreversibili per una comunità”. Dunque cosa bisogna fare per contrastare questa piaga? “Lo spopolamento ha effetti che colpiscono tutti gli aspetti di una comunità, quello socio-culturale, economico e fisico-geologico. Infatti il calo demografico provoca la perdita di identità consolidate e di memoria, la disgregazione delle comunità e della propria socialità, la scomparsa dei valori ed un grande senso di smarrimento. Una comunità senza memoria, identità e valori non è più una comunità. E ciò produce conseguenze negative inimmaginabili a tutti i livelli, persino nei rapporti interpersonali. L’economia soffre la perdita di quei mestieri che da sempre hanno alimentato e dato linfa al paese, ed è logico che geologicamente viene meno la manutenzione ambientale, il tutto con il tempo delinea l’abbandono. Nella legislatura 2013-18 con l’Amministrazione da me guidata, era stato intrapreso un percorso che affrontava con risultati positivi il contrasto allo spopolamento, captando finanziamenti importanti, e facendo sinergia con le istituzioni locali, provinciali e regionali, purtroppo negli ultimi cinque anni questo è venuto meno”. In cosa consisteva la sua azione, contro lo spopolamento, che oggi è uno dei punti portanti del suo programma amministrativo? “Vede, si parte dal presupposto che per fronteggiare lo spopolamento e far si che la cittadinanza non abbandoni Filettino e che il paese richiami chi si è allontanato, bisogna potenziare i servizi essenziali: ambiente, protezione civile, cultura, sanità, servizi sociali, scolastici trasporti, viabilità, il recupero e la riqualificazione del territorio, l’imprenditorialità locale per offrire al territorio, e a chi lo abita, opportunità di crescita e sviluppo economico; poi bisogna potenziare l’offerta turistica e ricettiva, la valorizzazione delle produzioni agroalimentari e artigianali tipiche locali. Ebbene, in modo programmatico in quanto piccolo comune di montagna dobbiamo intercettare e beneficiare delle risorse mediante la partecipazione ad avvisi pubblici e manifestazioni di interesse della Regione Lazio (in questi ultimi cinque anni tante le occasioni perse). A queste si uniscono le risorse del POR FESR 2021–2027, utili a finanziare ulteriori interventi volti alla difesa del suolo e alla sicurezza del territorio, oltre che interventi diretti alla mitigazione del rischio idrogeologico, al recupero e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla promozione turistica e alla salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico. Noi abbiamo un programma concreto, abbiamo le capacità e la determinazione per concretizzarlo, e rappresentiamo una garanzia per la comunità filettinese”.