Si è accesa un’inevitabile controversia, nella giornata di oggi, che ha alimentato una forte reazione da parte del gruppo di minoranza di Filettino “Naturalmente Insieme per Filettino” guidato dall’ex Sindaco Paolo De Meis, al quale si sono uniti numerosi cittadini, che si sono sentiti urtati dalla scelta dell’Amministrazione Comunale di Filettino del Sindaco Gianni Taurisano, di voler posizionare all’interno del Museo della Cultura (casa natale del Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani) un busto del gerarca fascista (nella foto). “Oggi alle ore 17, come da programma stilato per le celebrazioni in onore del Santo Patrono, -si legge nella nota del gruppo di minoranza- c’è stata l’apertura del “rinnovato” Museo della Cultura finanziato dal Gal Ernici Simbruini (quindi fondi pubblici europei). Ci siamo recati all’inaugurazione di quello che, appunto, doveva essere solo un Museo della Cultura Contadina (ricordiamo che i finanziamenti pubblici hanno progettualità minuziose) ma abbiamo avuto un’amara sorpresa. Al piano inferiore è stata riallestita e in parte riorganizzata negli spazi, l’esistente mostra permanente delle tradizioni agro-silvo-pastorali; al piano superiore due sale di rappresentanza, tra le quali c’è ne è un’altra, dove è stato posizionato, in bella mostra, il busto di Rodolfo Graziani. Dunque nel palazzo storico dove è nato Graziani (questa è la storia e nessuno vuole cancellarla) convivono: i simboli del tricolore (che l’attuale maggioranza ha provveduto ad apporre esternamente ed internamente) ed il busto rappresentante, a tutti gli effetti, la glorificazione del criminale fascista responsabile di tutti gli orrori che conosciamo, perpetrati nel Ventennio. Alla nostra richiesta di spiegazioni, il sig. Taurisano ha risposto che il busto è stato “donato” al Comune dal nipote del Graziani. Wow che dono! Come non accettare un dono simile e come non posizionarlo all’interno del Museo Comunale della Cultura Contadina. “Nessuna intenzione di celebrare il criminale” – afferma Taurisano durante il confronto verbale. “Forse sfugge che di per sé un busto è celebrativo!”- replichiamo… Per non parlare di quanto possa essere divisiva a livello sociale e comunitario una scelta simile. Un’azione che trasmette un messaggio assolutamente diseducativo ed eticamente inaccettabile, dal quale questa opposizione si dissocia con fermezza! La questione non va banalizzata, non è questione di destra o di sinistra. Un criminale è in primo luogo solo e semplicemente un criminale indipendentemente dall’organizzazione in nome della quale ha fatto i suoi crimini. Simili cialtronerie sono figlie dell’ignoranza e di chi non vuole accettare il giudizio della storia. Tanto grande è l’offesa alle Istituzioni ed ai valori fondamentali della Repubblica italiana quanto più a lungo quel piedistallo, colmo di vergogna, rimarrà lì a sporcare quello che doveva essere semplicemente il Museo della Cultura Contadina, sporcato tra l’altro nel giorno della festa del Santo Patrono! Allora –conclude la nota- oltre che vergognarsi bisognerebbe rimediare, per rispetto delle Istituzioni e di quella parte della comunità che non si sente rappresentata né da Graziani né da questa maggioranza che attua scelte discutibili e divisive”.