Una disfatta per il settore dell’edilizia che aveva visto nascere aziende grazie alla spinta del Superbonus 110% e che poi ha dovuto registrare un crollo verticale delle ditte cessate.
Il picco delle nuove aziende era stato a settembre 2020 con l’avvio del Superbonus. L’agevolazione fiscale consentiva la detrazione del 110% delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 per gli interventi per l’efficienza energetica e per il consolidamento. Nei mesi che sono seguiti con l’esaurimento della Misura, molte aziende hanno chiuso.
Unioncamere/Infocamere
I dati del rapporto di Unioncamere/Infocamere sono impietosi: sono 1171 le imprese edili e dei settori collegati, nate dopo il 30 settembre 2020, che sono cessate nel Lazio tra il 1° aprile 2022 e il 30 settembre 2023. Tra queste imprese chiuse, ben il 68% sono nel territorio della Capitale.
L’incidenza nelle province
La cessazione delle attività di oltre 800 di queste aziende interessa la capitale ed il suo territorio di appartenenza. A Roma infatti le imprese “figlie” del superbonus chiuse entro il 30 settembre 2023 sono esattamente 802. Non va meglio per il territorio di Latina, dove le imprese chiuse sono state 127. Altre 117 cessazioni sono a Viterbo, 75 imprese chiuse a Frosinone e 50 altre ditte edili chiuse a Rieti.
Valori che non è ipotizzabile saranno replicati nei prossimi anni. Il Superbonus ha sicuramente alterato statistiche e previsioni. e senza voler entrare nel merito sulla sua efficacia (esercizio che lasciamo ai politici), va ammesso che la Misura ha permesso un’evoluzione senza precedenti del settore, generando tantissimi posti di lavoro. Posti che adesso non ci sono più.
Foto edilampo.it