La proposta di riformare il sistema delle aliquote, anzi di unificarlo, rivoluzionerebbe il sistema contributivo, almeno nella sostanza. In pratica la stessa percentuale di tasse che paga chi guadagna 1.000 euro, la pagherebbe anche chi ne guadagna 500.000.
Le attuali aliquote Inps prevedono che in base all’aumento dei guadagni ci sia una percentuale crescente, cioè chi guadagna di più paga una percentuale più alta.
Le teorie degli esponenti del centrodestra
I tre leader della coalizione di centrodestra, parlano di percentuali differenti in riferimento alla “tassa piatta”. Salvini ipotizza un’aliquota unica al 15%, mentre Berlusconi, già tempo fa, aveva parlato di una percentuale del 23%. Più cauta sulle quote appare Giorgia Meloni che ancora non si è sbilanciata sulla percentuale che dovrebbe indicare l’aliquota unica per tutti. Naturalmente per adesso si tratta solo di annunci ma che offrono la possibilità di fare delle ipotesi.
Le aliquote indicate da Lega e Forza Italia sono più alte delle attuali per i redditi più contenuti. Facendo un esempio con cifre reali: chi guadagna fino a 23 mila euro, con la teoria di Berlusconi pagherebbe di più. La proposta dovrebbe prevedere anche l’esenzione per i guadagni più bassi, la cosiddetta “no tax area”, per evitare un aumento di tasse ai redditi più poveri.
Un conflitto con la Costituzione
L’articolo 53 della Costituzione della Repubblica italiana precisa che il sistema italiano “è informato a criteri di progressività”. L’esatto contrario quindi della flat tax. La progressività significa che all’aumentare del reddito aumenta l’aliquota delle tasse da pagare. Proprio come accade al momento con una serie di aliquote che vanno dal 23 al 43%. Lo stesso articolo tuttavia non precisa che l’imposta sul reddito debba essere progressiva.
Gli altri Paesi
Questo sistema di tassazione non è molto diffuso perché, per definizione, instaura un disequilibrio: i redditi ricchi subiscono la stessa tassazione di quelli poveri. Tra i Paesi del G7 nessuno ha adottato tale meccanismo di imposta, ma neanche tra i principali Paesi industrializzati una soluzione come la flat tax riscuote successo.
Sono alcuni Paesi ex comunisti che dopo la caduta dell’Unione Sovietica hanno adottato una tassazione simile: Romania, Armenia, Georgia e Kazakistan.
Foto: ilmanifesto.it