Il Governo Meloni ha annunciato un aumento degli stipendi del 5,78% per le forze dell’ordine ed i militari, che si tradurrà in circa 196 euro in più al mese. Questo incremento, che nel 2026 arriverà al 6% della retribuzione, è un segnale di forte attenzione verso il personale impegnato a garantire la sicurezza dei cittadini e dello Stato. Tuttavia, questo intervento mette in evidenza un contrasto crescente nel comparto della sicurezza: mentre le forze dell’ordine ricevono un meritato riconoscimento economico, il settore della vigilanza privata, rappresentato dalle Guardie particolari Giurate (di seguito G.p.G.), continua a essere trascurato.
Un Settore Dimenticato
Di questo Disegno di Legge ne abbiamo parlato con Enzo Blasi, responsabile del Dipartimento Sicurezza e Legalità (Fd’I) della Regione Lazio con delega alle Guardie Giurate, il quale, ha espresso preoccupazione per la disparità di trattamento e dichiara:
“Questo aumento che il governo Meloni riconosce al comparto della sicurezza, per il lavoro che svolgono le forze dell’ordine, è sicuramente ed indiscutibilmente giusto, ma lascia indubbiamente sempre più indietro un’altra parte del comparto della sicurezza, e non di minore importanza, come quello della vigilanza privata, G.p.G.”
Discussioni in Corso e Manifestazioni
Mercoledì 10 luglio, il Senato ha discusso un disegno di legge per la riforma delle guardie giurate particolari. Il giorno seguente, una manifestazione promossa dal sindacato si è svolta al Ministero per superare i freni giuridici che impediscono un collocamento preciso e un ruolo ben definito per queste figure professionali.
Blasi, che segue il settore da circa trent’anni, sottolinea quanto è importante e fondamentale un ampio coinvolgimento politico per affrontare le problematiche del settore in quanto il “percorso è lungo e tortuoso.“
Proposte e Ostacoli
Il sindacato ha sottolineato la necessità di una chiara volontà politica per avanzare nella riforma del settore. “Proposte ce ne sono e anche da anni, ma se non c’è una volontà chiara da parte della politica e una dichiarazione esplicita da parte del parlamento, non si va da nessuna parte,” ha dichiarato Blasi e continua, “la storia del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) della categoria, che ha richiesto otto anni per essere finalizzato, è un esempio della lentezza e delle difficoltà che affliggono il settore.”
La Necessità di un Impegno Concreto
Enzo Blasi delegato alle G.p.G. Regione Lazio, ha chiesto ai dirigenti di Fratelli d’Italia, che gli si mettano a disposizione gli strumenti necessari per essere più incisivo ed avviare un confronto costruttivo:: “Occorre costruire un tandem tra politica, sindacato e giornalismo, per dare voce alla categoria. Oltre alla delega, ho chiesto a più riprese anche ai dirigenti del partito (Fd’I), di avere gli strumenti necessari, convocando le parti per un confronto, aprire un tavolo di studio, per mettere a fuoco una riforma che tuteli innanzitutto i lavoratori, salvaguardi le aziende, garantendo una sicurezza a 360%.”
Blasi chiude la nostra chiacchierata con questa riflessione:
“Mentre il Governo Meloni dimostra un significativo impegno verso le forze dell’ordine con un aumento degli stipendi, il settore della vigilanza privata continua a lottare per ottenere il riconoscimento e le riforme necessarie. È essenziale che tutte le forze politiche, insieme ai sindacati ed ai media, collaborino per garantire una sicurezza integrata e una protezione adeguata per tutti i lavoratori del comparto della sicurezza, incluse le G.p.G. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile superare le attuali disparità e costruire un sistema di sicurezza più equo e efficace. In particolare è importante che ogni sigla sindacale proponga e dia indicazioni senza entrare in collisione ma che aiuti ad ampliare la discussione e favorire gli oltre centomila lavoratori distribuiti su tutto il territorio nazionale. Dietro ad ogni G.p.G. ci sono mogli, figli e nipoti.“
* Foto articolo e di copertina pubblicate su gentile concessione di Enzo Blasi