Il governo guidato da Michel Barnier è rimasto in carica solo 3 mesi: una mozione di sfiducia presentata dalla sinistra e sostenuta anche dall’estrema destra di Marine Le Pen è stata approvata oggi, mercoledì 4 dicembre, all’Assemblée Nationale. (Il parlamento francese). Il presidente Emmanuel Macron, appena rientrato dall’Arabia Saudita dove era in visita ufficiale, ha annunciato tramite fonti dell’Eliseo l’intenzione di nominare un nuovo primo ministro entro poche ore.
Cosa ha provocato la crisi di governo
La mozione di sfiducia è stata sostenuta dal “Nuovo Fronte Popolare di sinistra”, promotore dell’iniziativa, insieme al Rassemblement National di estrema destra e a un gruppo di parlamentari fedeli all’ex Républicains Eric Ciotti. La mozione è stata approvata con 331 voti, ben oltre la soglia di 289 necessaria per ottenere la maggioranza.
La presidente dell’Assemblée Nationale, Yael Braun-Pivet ha dato l’annuncio ufficiale. Subito dopo, Mathilde Panot, capogruppo de “La France Insoumise”, ha dichiarato che “Macron deve lasciare il potere” e che il suo partito, guidato da Jean-Luc Mélenchon, è pronto a governare con un programma di profonda rottura rispetto al passato. Al momento, la Francia si trova senza un primo ministro e senza una legge di bilancio per il 2025. Inoltre, il presidente Macron non ha la possibilità di indire elezioni anticipate prima di luglio del prossimo anno, complicando ulteriormente la situazione politica.
Le cause della crisi: deficit e legge finanziaria
Barnier cade per un’alleanza tra l’estrema destra del Rassemblement National e la coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare, che include socialisti, verdi e sinistra radicale. La principale area di conflitto è stata la legge di bilancio. Il deficit francese, al 6% del PIL e la manovra proposta, caratterizzata da forti tagli e poche misure populiste, che è stata respinta dalla maggior parte delle forze politiche.
Adozione della manovra dello scorso anno?
Come spiega Le Monde, la sfiducia comporta automaticamente la caduta del governo e l’obbligo di nominare un nuovo primo ministro. La scorsa volta, Macron ha impiegato tre mesi per scegliere Barnier; ora punta a completare il processo in meno di 24 ore. Gli osservatori politici prevedono che, nell’attesa di approvare una nuova manovra, la Francia continuerà ad applicare il bilancio dell’anno precedente, perpetuando però un deficit che supera i limiti fissati dall’Unione Europea.
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